rinfacciare
Ricorre una volta sola, in If XXX 126 s'i' ho sete e umor mi rinfarcia, " mi riempie " (parla l'idropico mastro Adamo, cui l'acqua marcia / 'l ventre innanzi li occhi... assiepa, vv. 122-123). " Il brutto rinfarcia... non può essere davvero da *farcitare, e credo appartenga a Dante in proprio; lo spiegano però i paralleli scherma schermisce ecc., falla fallisce... sebbene questi non siano perfettamente analoghi a rinfarcia rinfarcisce, che per un osservatore superficiale " (Parodi, Lingua 252). La rima in -arcia ricorre in .D. soltanto in questo luogo (con marcia e squarcia), per cui rinfarcia sarà stato appunto sollecitato dalla rima.