Calboli, Rinieri de'
, Ricordato da D. fra le anime purganti degl'invidiosi, dapprima in forma allusiva: ‛ uno spirto ' (Pg XIV 7); l'altro (v. 25); l'altr'anima (v. 70); poi finalmente in forma esplicita: Questi è Rinier; questi è 'l pregio e l'onore / de la casa da Calboli ove nullo / fatto s'è reda poi del suo valore (vv. 88-90).
Nacque forse non prima del secondo decennio del Duecento. Il primo momento significativo della sua carriera politica, di cui ci è rimasta testimonianza, risale al 1250, quando Rinieri fu eletto podestà di Faenza. Lo si incontra poi, sempre nella più alta carica comunale, a Parma nel 1252, a Cesena nel 1255 e a Ravenna nel 1265. Nel terz'ultimo decennio del secolo XIII, giovandosi dell'amicizia di Lizio di Valbona e dell'alleanza politico-militare dei guelfi fiorentini e bolognesi, contese tenacemente a Guido da Montefeltro il dominio su Forlì: una spedizione militare organizzata da Rinieri con largo spiegamento di forze guelfe per recuperare, nel 1277, questa città, fallì, e i C. l'anno successivo, a seguito della riscossa dei ghibellini del conte Guido, ebbero distrutto il loro castello, riuscendo appena a salvare persone e beni. Dopo l'integrazione della Romagna nello stato della Chiesa (1279), Rinieri riuscì lentamente a riguadagnare prestigio fra i guelfi romagnoli e di fronte alle autorità pontificie; ma non ancora in Forlì, tenuta saldamente dai rivali ghibellini. Nella sua città poté infatti rientrare solo nel 1284. Le vicende romagnole successive lo videro di nuovo in posizione di primo piano nella vita politica regionale, fra i caporioni guelfi Guido da Polenta, Malatesta da Verucchio e Alberigo Manfredi, ma, assieme ad essi, su posizioni di crescente dissidenza nei riguardi delle autorità papali: nel 1288 fu capitano del popolo a Modena; nel 1292 fu di nuovo podestà a Faenza. Da questo momento si pose in aperto contrasto col rettore pontificio e ad esso sottrasse in una fortunata incursione il dominio su Forlì, in cui però non riuscì mai a insediarsi stabilmente con la sua Parte, soprattutto per la rivalità degli Orgogliosi prima e degli Ordelaffi e Montefeltro poi. Proprio in un tentativo dei C. di riguadagnare la loro città con azione di sorpresa nell'estate 1296, Rinieri, dopo un iniziale successo, pagò con la vita, assieme a molti altri guelfi, il fallimento dell'impresa. (Per la bibliografia, v. CALBOLI).