rinverdire
Appare una sola volta, con senso traslato, in Pg XVIII 105 " Ratto, ratto, che 'l tempo non si perda / per poco amor ", gridavan li altri appresso, / " che studio di ben far grazia rinverda ".
Il Parodi interpreta il verbo come congiuntivo di ‛ rinverdire ', attestato nell'italiano antico, e non come presente ind. di ‛ rinverdare ': " conviene cioè mutare la punteggiatura, mettendo in fine del v. 104 una semplice virgola, e far dipendere il che del v. 105 da ratto: ‛ presto, che non si perda il tempo e che studio di ben fare rinverdisca la grazia di Dio ' " (Lingua 252). Questo traslato, diffuso nel latino classico, appare anche nel D. latino (iustitia... quasi eliotropium hebetata... revirescet, Ep V 13) ed è comune, fin dai primi secoli, nelle lingue romanze (cfr. francese antico raverdir).