Vedi Rio Group dell'anno: 2012 - 2015 - 2016
Gruppo di Rio
Il Gruppo di Rio rappresenta l’organizzazione erede di due altri meccanismi di cooperazione dell’area latinoamericana, il Gruppo di Contadora e il Gruppo di supporto a Contadora. Il primo, istituito nel 1983 su iniziativa dell’allora primo ministro svedese Olof Palme e dai Premi Nobel Gabriel García Márquez, Alfonso García Robles e Alva Myrdal, riuniva Colombia, Messico, Panamá e Venezuela e mirava a mettere in atto un sistema di azione congiunta per la promozione della pace nella regione. Il Gruppo di Contadora si era costituito nella cornice dei conflitti di natura interna che avevano interessato El Salvador, Nicaragua e Guatemala, ma che minacciavano di mettere a repentaglio la stabilità regionale. Il Gruppo di supporto a Contadora fu invece costituito nel 1985 da Argentina, Brasile, Perù e Uruguay. Questi due blocchi, anche conosciuti come il Gruppo degli otto, nel 1986 istituirono il Gruppo di Rio, con la Dichiarazione di Rio de Janeiro.
La formazione del Gruppo di Rio fu percepita inizialmente come una misura politica rivolta a controbilanciare l’Organizzazione degli stati americani (Oas), dominata dall’influenza degli Stati Uniti. Gli obiettivi del Gruppo attengono infatti alla cooperazione politica tra i paesi dell’area dell’America centrale e meridionale, con lo scopo di raggiungere posizioni comuni di fronte a questioni di rilevanza internazionale e di fornire le soluzioni adeguate alle problematiche e ai conflitti che interessano la regione del subcontinente americano. La cooperazione tra i paesi dell’America Latina e dei Caraibi si estende anche ai campi dello sviluppo economico, scientifico, tecnologico e sociale di un’area che è in forte via di sviluppo, ma in cui sono presenti anche attori che aspirano a ricoprire un ruolo maggiore a livello internazionale, come il Brasile. L’organizzazione del Gruppo di Rio costituisce un blocco politico fondamentale per il dialogo intra-americano, soprattutto alla luce della circostanza che vi prendono parte tutti gli attori più importanti dell’area, a prescindere dalle divergenze che intercorrono tra alcuni di essi – come nel caso della Colombia e del Venezuela, o come dimostrato dalla compresenza al suo interno di paesi come Cuba da un lato e il Messico dall’altro, che intrattiene rapporti privilegiati con gli Stati Uniti grazie all’Accordo nordamericano per il libero scambio (Nafta).
Il Gruppo di Rio è caratterizzato dall’assenza di una struttura istituzionale definita o di un Segretariato permanente. Ogni anno si tiene il Summit dei capi di stato e di governo di tutti i paesi membri, cui prendono parte anche i ministri degli esteri degli stati del Gruppo. L’organizzazione degli incontri e la definizione dell’agenda spettano al paese che, di volta in volta, ospita i lavori. Allo stesso tempo, viene costituito un Segretariato pro tempore, composto dal paese che organizza il Summit e, progressivamente, dei paesi che l’hanno ospitato l’anno precedente e lo ospiteranno l’anno successivo rispetto a quello in carica. Proprio il carattere flessibile e informale delle istituzioni del Gruppo di Rio ha reso nel tempo questa organizzazione efficiente nella risoluzione delle questioni regionali e internazionali di interesse comune dell’area latinoamericana.
Argentina, Belize, Bolivia, Brasile, Cile, Colombia, Costa Rica, Cuba, Ecuador, Giamaica, Guatemala, Guyana, Haiti, Honduras, Messico, Nicaragua, Panamá, Paraguay, Perù, Repubblica Dominicana, El Salvador, Suriname, Uruguay, Venezuela.