RÍO NEGRO (A. T., 159)
Territorio dell'Argentina meridionale, con una superficie di 203.000 kmq. e una popolazione di 55.570 ab. (1931), il cui nome deriva da quello del fiume omonimo formato dall'unione del Neuquén col Limay (v. negro, río). Situato fra 37°35′ e 42° di lat. N., 62° 50′ e 72° 15′ di long. O., confina con il territorio di La Pampa a N., la provincia di Buenos Aires e l'Oceano Atlantico a E., il territorio del Chubut a S., col Chile, lungo la linea di cresta della Cordigliera a O., e col territorio del Neuquén a NO. Il territorio comprende un vasto altipiano, appena ondulato, che s'innalza gradatamente dai 100 m. nella fascia costiera, a 400 presso la confluenza del Neuquén col Limay e raggiunge i 1000 m. nella parte occidentale; costituito da uno zoccolo cristallino qua e là affiorante, ricoperto da sedimenti (arenarie, argille) profondamente modellati dagli agenti atmosferici, presenta nell'insieme un aspetto monotono e desolato. All'altipiano fanno seguito verso O. i rilievi preandini e poi i picchi arditi delle Ande chileno-argentine, regione quest'ultima nota per le bellezze naturali e nella quale rientra in parte il Parco Nazionale del Sud, creato nel 1922. Il clima è steppico in tutto l'altipiano, con estati calde, inverni rigidi, venti violenti e scarsissime precipitazioni, che nella regione costiera raggiungono appena i 180 mm. (San Antonio), diminuiscono ancora verso O., per aumentare rapidamente nella regione andina, dove in qualche luogo si sorpassano i 3000 mm. annui. La temperatura media annua si aggira sui 15° nell'altipiano e scende fino a 9° nella Cordigliera. Il territorio è attraversato dal Río Negro, che scorre serpeggiando in un fondo valle chiuso tra alte ripe (barrancas); sboccano direttamente nell'Atlantico modesti corsi d'acqua (Arroyo Salado, Arroyo Verde), mentre nella parte più interna e arida dell'altipiano, priva di deflusso al mare, le acque si perdono in stagni salati. La vegetazione, costituita solo da arbusti spinosi o graminacee xerofile sull'altipiano, è invece ricchissima nelle Ande, coperte da boschi di faggi (Nothofagus Dombeyi), cipressi (Libocedrus chilensis), larici, araucarie, ecc. I primi stabilimenti spagnoli datano dalla fine del sec. XVIII e sorsero nella regione costiera, ma la colonizzazione penetrò nell'interno solo a partire dal 1880; a quest'epoca risalgono i primi tentativi di colture nel fondo valle del Río Negro. In seguito, grazie a ingenti opere di irrigazione, progettate e in massima parte condotte a termine da Italiani, circa 44.000 ettari sono stati posti a coltura nella valle del Río Negro (Isola di Choele-Choel e il tratto di valle tra General Roca e Chimpay). Prevalgono le colture di cereali, viti, alberi da frutta e foraggi. Risorsa essenziale dell'altipiano è l'allevamento del bestiame, specialmente ovini, e diffusa vi è la transumanza, mentre nella regione andina è importante lo sfruttamento delle foreste.
Il territorio di Río Negro, creato nel 1884, aveva nel 1895 una popolazione di appena 9000 ab., saliti a 42.000 nel 1914, a 55.570 nel 1931 (stima). Capoluogo del territorio è Viedma sulla riva destra del Río Negro, di fronte a Patagones, con 8125 ab.; altri centri notevoli sono: San Antonio Oeste (5000 ab.), nel fondo del Golfo di San Mattia, e San Carlos de Bariloche (3000 ab.) sulla riva meridionale del lago Nahuel Huapí, punto di partenza per la visita del Parco Nazionale. Una ferrovia da San Antonio attraversa tutto il territorio da E. a O. e giunge fino a Pilcaniyeu a circa 60 km. da Bariloche.