RÍO TINTO (A. T., 39-40)
È il nome di un piccolo corso d'acqua della Spagna meridionale (Andalusia, provincia di Huelva), che finisce insieme con l'Odiel nel Golfo di Cadice; ma nell'accezione più diffusa si applica alla parte centrale della zona mineraria che dal basso Guadalquivir (a O. di Siviglia) si distende per circa 250 km. di lunghezza e 25 km. (in media) di larghezza fino oltre la frontiera portoghese, in corrispondenza all'affioramento di ampie masse di terreni paleozoici (silurico e carbonico), e, più ristrettamente ancora, alle miniere di rame che ne formano la coltivazione principale e senza dubbio più estesa (ma vi si estrae anche ferro, cromo, manganese e antimonio). Il distretto di Río Tinto fornisce, insieme con quello finitimo di Tharsis, la quasi totalità del minerale di rame prodotto in Spagna; una parte del quale è utilizzata sul luogo per la preparazione dell'acido solforico e dei suoi derivati (produzione media dell'ultimo decennio: 4 milioni di tonn. annue di minerale; 1,4 milioni di tonn. di zolfo estratto dalle piriti, circa metà del quantitativo mondiale. La zona di Río Tinto fornisce da sola 1,8-2 milioni di tonn. di minerale). Le miniere di Río Tinto conosciute al pari di quelle di Tharsis fino dall'antichità preromana (Fenici), furono nel 1873 cedute dal governo spagnolo a una compagnia inglese (Rio Tinto Company) per 82 milioni di pesetas; numerose altre società straniere (soprattutto francesi) lavorano altre piccole miniere di rame e di manganese. Nel centro della zona, che occupa 35-40 mila operai, si è sviluppato un abitato dello stesso nome (10 mila abitanti), congiunto a Huelva da camionabili e da due linee ferroviarie.