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riparo

di Luigi Blasucci - Enciclopedia Dantesca (1970)
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riparo

Luigi Blasucci

La parola ricorre quattro volte in Dante. Nel significato di " schermo ", " protezione ": il serpente-diavolo entra nella valletta dei principi da quella parte onde non ha riparo / la picciola vallea (Pg VIII 97), ossia " dalla parte più esterna, dove dal sottostante pendio si può entrare nella vallea senza ostacolo alcuno e senza scendere pur un passo " (Scartazzini-Vandelli); l'intenzione allegorica è trasparente: la tentazione assale sempre dal lato più debole.

Nel senso di " schermo come provvedimento difensivo ": If XXXI 57 dove l'argomento de la mente / s'aggiugne al mal volere e a la possa, / nessun riparo vi può far la gente. Nel significato di " rifugio " e più genericamente " dimora ", anche in senso metaforico: Pd XXII 150 tutti e sette [i pianeti] mi si dimostraro / ... come sono in distante riparo, " nella propria distanza ch'è tra le dimore dei singoli pianeti... le quali gli astronomi chiamano case, e Dante ripari " (Andreoli). A quest'ultima accezione si ricollega la locuzione ‛ far r. ' (provenzale faire repaire): Rime LXXXIII 24 li boni... / che dopo morte fanno / riparo ne la mente / a quei cotanti c'hanno canoscenza, ossia " ‛ tornano ', o meglio ‛ restano ', ‛ indugiano ' " (Contini) nella memoria di quei tali che hanno sapere.

Vocabolario
riparo
riparo s. m. [der. di riparare1 o di riparare2, i cui sign. si fondono in questo derivato]. – 1. L’azione di riparare o di ripararsi; il mezzo, il modo di ripararsi da una cosa dannosa, pericolosa o sgradita: cercò r. dalla pioggia sotto...
riparare²
riparare2 riparare2 (ant. reparare) v. intr. [dal provenz. repairar, che è il lat. tardo repatriare (der. di patria), propr. «ritornare in patria»] (aus. essere). – 1. Rifugiarsi, spec. di chi cerca asilo politico o scampo da persecuzioni:...
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