RIPATRANSONE (A. T., 24-25-26)
Cittadina delle Marche, in provincia di Ascoli Piceno, sorta sopra uno dei più alti balconi subappenninici della regione a 508 m. s. m., a 9 km. dall'Adriatico: le cinque eminenze dell'alto colle plasmato dalle acque torrentizie del Menocchia e del Tesino, tra cui si eleva, hanno ancora parte della doppia cinta di mura e delle torri costruite dal secolo XIII al XV. Forse un primo insediamento, intorno al sec. X-IX a. C., è relativo a tempio etrusco (umbro-etrusco) alla foce del Tesino, divenuto tempio regionale nella successiva immigrazione sabellico-picena; però i ritrovamenti litici e di necropoli preromane fanno pensare a secolo più remoto. Col dominio romano, II-I sec. a. C., sorse sul litorale la colonia militare di Cupramarittima; ma, nel sec. V-VI d. C., sotto la pressione delle invasioni, molta gente del litorale si dovette rifugiare sull'arduo colle. Dal sec. X al XII la supremazia della Chiesa fermana diede il luogo in feudo a una famiglia Dransone o Trasone, che riunì le 4 castella nel centro odierno; onde il nome Ripa Transonum delle Costituzioni Egidiane (1357) in cui essa è collocata tra le civitates mediocres del Piceno: nel 1571, Sisto V mise la città sotto il dominio diretto di Roma. Circa l'etimo, altri derivano il nome dall'essere la città, rispetto a Fermo, al di là dell'Aso (Ripa trans Asone).
Antica sede vescovile con Montalto, ha istituzioni notevoli, quali il Monte di Pietà (1471), l'ospedale (1505), il ricovero dei vecchi, l'Istituto Teresiano, con orfanotrofio femminile, la scuola di lavoro manuale (1884), ecc.
Il territorio comunale, di ripide solatie colline plioceniche e terrazzi fluviali, con quote estreme di m. 508 e m. 30, è di Kmq. 74,60; il terreno agrario di 67,88 kmq. è intensivamente coltivato a cereali, viti, gelsi, olivi, ad orto e frutteto; notevoli l'allevamento del bestiame bovino, ovino, suino, del pollame e dei bachi da seta e l'esportazione di grano e vino (già anche per l'estero), di uova e ortaggi. Industrie di qualche rilievo sono la serica, quella dei laterizî e delle stoviglie, dei coltelli da tasca. La popolazione di 6185 ab. nel 1881, era di 7332 nel 1901, di 7345 nel 1921, di 7704 nel 1931 (densità 104 per kmq.); di essi, meno di un terzo nel centro. In passato notevole era l'emigrazione per il Brasile e l'Argentina.
Bibl.: P.M. Pocciandi, Delle antichità di Ripatransone, Ferrara 1741; L.A. Vicione, Ripatransone sorta dalle rovine di castello etrusco, Fermo 1825; id., Dissertazione sull'esistenza di Ripa o Ripatransone prima dell'anno 1198, dimostrata con diplomatici documenti, Fermo 1927.
Monumenti. - Ripatransone conserva discretamente l'aspetto medievale, ma delle sue chiese romaniche non rimangono che alcune parti, come l'abside di S. Nicolò, la cripta e il portale di S. Angelo, oppure avanzi come quelli di S. Francesco. Di stile romanico-gotico g il palazzo del podestà compiuto nel 1304. Il duomo, costruito su disegni di Gaspare Guerra da Modena (1597-1623), con cupola e facciata erette alla fine del sec. XVIII e nel 1842 su disegno di G. Rossetti da Milano, possiede, tra altro, un S. Carlo del Guercino, una Madonna col Bambino e i Ss. Gregorio e Maddalena di Orazio Gentileschi; il pulpito (1625) con rilievi della vita della Madonna, e il banco del magistrato, riccamente adorno, sono opere di Desiderio Bonfini da Petrignano. Notevoli i begli interni barocchi della chiesa di S. Filippo, di Lucio Bonomi (1680-1722; dello stesso architetto è pure il palazzo Bonomi sul corso), e di S. Chiara (1754). Vanno inoltre ricordati: in S. Caterina i Misteri del Rosario, composti di 15 tavolette, l'unica opera sicura, assai mediocre, di Ascanio Condivi, il biografo di Michelangelo, nativo di R. (incerta è l'attribuzione al Condivi di alcuni affreschi nella chiesa del Carmine); in S. Rocco due dipinti firmati con S. Margherita e S. Marta di Luca di Costantino da Ancona (operoso nella prima metà del sec. XVI); alcuni affreschi, attribuiti a Iacopo da Campli, operoso nel sec. XV; in S. Francesco, nel palazzo comunale, nella chiesa dei Ss. Giacomo e Filippo. Nel museo si conservano, oltre ad alcuni bronzi provenienti da tombe del territorio, vasi di bucchero, lucerne, oggetti romani, ecc., pannelli di un polittico di Vittorio Crivelli, una tavola firmata d. V. Pagani, una terracotta raffigurante la Madonna seduta (1526) di G.F. Gagliardelli, e altre opere.
Bibl.: C. Grigioni, Ripatransone l'arce del Piceno. Guida artistica, Ripatransone 1906; id., I dipinti di S. Maria del Carmine a Ripatransone, in Rass. bibl., VIII (1905), pp. 45-49; id., I dipinti della chiesa di S. Francesco o di S. M. Magna in Ripatransone, ibid., 1907, pp. 7-10; M. Morgana, La biblioteca comunale di R., in Accademie e biblioteche, IV (1930-31), pp. 167-70; L. Serra, in Rass. marchig., IV (1925-26), p. 191.