riprogrammazione cellulare
riprogrammazióne cellulare locuz. sost. f. – Biotecnologia applicata alle cellule staminali affinché possano acquisire in modo controllato proprietà differenti da quelle di partenza, sfruttabili per la terapia cellulare. La ricerca si basa sulla caratterizzazione delle cellule staminali adulte e sulla loro differenziazione forzata in vitro. Tuttavia, va preso in considerazione il fatto che le cellule staminali nell'adulto sono rare e molto spesso difficili da identificare e isolare. Studi disponibili in letteratura indicano che cellule staminali adulte possono essere isolate da cervello, midollo osseo, sangue periferico, polpa dentale, vasi sanguigni, colonna spinale, muscolo scheletrico, epitelio della pelle e del sistema digerente, cornea, retina, fegato e pancreas. La generazione di cellule staminali multipotenti o pluripotenti direttamente da cellule somatiche ottenute dai pazienti rappresenta uno dei più recenti obiettivi della medicina rigenerativa in questi primi anni del 21° secolo. Le cellule staminali costituiscono una promessa per il trattamento di molte malattie, come il diabete di tipo 1, la distrofia muscolare, il cancro, i disordini neurodegenerativi e cardiovascolari. Tuttavia, prima che il loro potenziale terapeutico possa essere realizzato, è necessario superare molti ostacoli, quali il controllo del destino delle cellule staminali, il rigetto allogenico e la limitata disponibilità cellulare. A questo scopo sono state ricercate piccole molecole chimiche che inducono il de-differenziamento (riprogrammazione) cellulare e possono contribuire allo sviluppo di farmaci per la riparazione e la rigenerazione di tessuti. Fra queste molecole vi è la reversina, capace di aumentare la plasticità di differenti tipi cellulari di mammiferi. In partic., fibroblasti murini e umani trattati con la reversina possono essere riprogrammati e differenziarsi in diversi tipi cellulari (come il muscolo scheletrico), sia in vivo sia in vitro. È stato dimostrato che è possibile ottenere progenitori pluripotenti da fibroblasti in cui viene forzata l’espressione ectopica dei geni c-myc, Sox2, Klf4 e Oct3/4. Gli effetti biologici della r. c. suggeriscono la possibilità di identificare nuove piccole molecole capaci di innescare la potenzialità rigenerativa nei tessuti umani, conferendo a esse illimitate applicazioni nel campo medico.