risonare
Ricorre sia nell'Inferno, sia nel Paradiso. In If III 23 Quivi sospiri, pianti e alti guai / risonavan per l'aere santa stelle, e XVI 104 giù d'una ripa discoscesa, / trovammo risonar quell'acqua tinta, / sì che 'n poc'ora avria l'orecchia offesa (è il rumore prodotto dal Flegetonte, paragonato a quello del fiume Montone che rimbomba... sovra San Benedetto / de l'Alpe, vv. 100-101), vale " echeggiare ", " rimbombare ".
Nel Paradiso è usato in allusione a un suono lieto, piacevole: XXVI 68 Sì com'io tacqui, un dolcissimo canto / risonò per lo cielo; XXV 31 Inclita vita per cui la larghezza / de la nostra basilica si scrisse, fa risonar la spene in questa altezza, " fa' che risuoni in questo alto cielo il nome della Speranza " (Scartazzini-Vandelli).
Da notare particolarmente il costrutto transitivo, nel senso di " intonare ": Pd XXIV 113 l'alta corte santa / risonò per le spere [" cantò per li circuli ", Buti] un ‛ Dio laudamo ' / ne la melode che là sù si canta.
Si veda anche l'uso analogo di ‛ sonare ', con lo stesso significato (Pg XI 110, Pd XXIII 111).