ristorno
Nel linguaggio commerciale, riduzione concessa al compratore qualora i suoi acquisti raggiungano o superino un determinato limite entro un certo periodo di tempo (anche r. differito).
Specifica forma di integrazione della retribuzione per i lavoratori (nelle cooperative di produzione e lavoro) o di restituzione di parte del prezzo corrisposto per l’acquisto dei beni (nelle cooperative di consumo). Nel primo caso, uno dei riferimenti normativi principali è la l. 142/2001 (Revisione della legislazione in materia cooperativistica, con particolare riferimento alla posizione del socio lavoratore) che all’art. 3 prevede la possibilità che, in sede di approvazione del bilancio, l’assemblea decida l’erogazione del r. a favore dei soci lavoratori, entro limiti all’ammontare stabiliti rispetto al trattamento economico complessivo dei soci stessi. Il r. costituisce un elemento fondamentale delle società cooperative, in quanto traduce operativamente i loro obiettivi mutualistici (ovvero svolgere l’attività procurando uno specifico vantaggio ai soci). È previsto anche per le cooperative sociali, poiché non è considerato una forma di distribuzione degli utili eventualmente prodotti (pratica vietata per le cooperative sociali), ma un elemento di integrazione della retribuzione.
Contributi statali concessi ai produttori di film nazionali o di coproduzione, calcolati come percentuale sugli incassi ottenuti nelle sale cinematografiche. Tale meccanismo automatico di assegnazione, favorendo le posizioni dominanti sul mercato cinematografico, tende a escludere i produttori più piccoli e le opere meno diffuse al grande pubblico.