risultare (resultare)
Voce dotta, che ricorre solo nel Convivio. In un primo gruppo di occorrenze significa " derivare ", " provenire ", e si costruisce con complemento di origine retto da ‛ da ': così come la bellezza del corpo resulta da le membra in quanto sono debitamente ordinate, così la bellezza de la sapienza... resulta da l'ordine de le virtudi morali (III XV 11); quella della massa di grano è una essenza secondaria che resulta da molti grani (IV XXIX 9).
Con lo stesso valore, costruito con ‛ di ': I V 13 Quella cosa dice l'uomo essere bella cui le parti debitamente si rispondono, per che de la loro armonia resulta piacimento; II XIII 23 la quale [musica] è tutta relativa, sì come si vede ne le parole armonizzate e ne li canti, de' quali tanto più dolce armonia resulta, quanto più la relazione è bella. Invece in III IV 3 8 ciò [l'incapacità di D. di trattare convenientemente della filosofia] risulta in grande loda di costei, se bene si guarda, r. vale " riesce ". Infine in IV XXIX 10 questa bianchezza è pur ne li grani prima, e secondariamente resulta in tutta la massa: la bianchezza della massa è il risultato, conseguenza della bianchezza dei singoli grani.