rito
Un importante aspetto della vita sociale di tutti i popoli
I riti sono molto diffusi nelle società umane. Il loro periodico svolgimento può rafforzare la solidarietà tra i componenti di un gruppo e, al tempo stesso, permettere l’espressione di conflitti e di emozioni. I riti non sono propri soltanto delle religioni o di società ‘esotiche’ e lontane: ritroviamo riti nel mondo del lavoro, della politica, dell’economia
In una chiesa cristiana un sacerdote abbigliato con una lunga veste bianca versa l’acqua sul capo di un bambino, pronunciando preghiere e invocazioni; in una sperduta isola dell’Oceano Pacifico un gruppo di donne e di uomini è radunato nella piazza principale del villaggio e offre i frutti dei primi raccolti a un anziano capo; una famiglia indiana è riunita attorno a una grande catasta di legno incendiata, nella quale si trova il corpo di un familiare deceduto. Tutte queste situazioni descrivono lo svolgimento di un rito. I riti costituiscono un aspetto molto importante di tutte le società umane. Il rito è un insieme di comportamenti ripetitivi, costituiti da azioni, parole, gesti dotati di un valore simbolico, il cui significato è comprensibile per la comunità o almeno per qualcuno dei partecipanti. Si parla di riti soprattutto nel campo delle religioni e nel culto: in realtà ritroviamo forme del rito anche in politica, nell’economia, nella scuola e in tanti altri settori della società.
La varietà dei riti nelle diverse società umane è senza limite ed è impensabile classificarli in poche categorie: d’altra parte, ciò che è importante in un rito sono i significati che a esso attribuiscono le persone che vi partecipano. Possiamo comunque distinguere i riti religiosi, che spesso si propongono di mettere in contatto il mondo degli esseri umani e quello degli dei o degli antenati, e i riti di passaggio, che celebrano momenti importanti e delicati nel ciclo di vita di un essere umano: la nascita (pensiamo al Battesimo), l’ingresso nell’età adulta (iniziazione), il matrimonio (le nozze) e la morte (il funerale). Vi sono poi riti legati ai cicli astronomici, come quelli che celebrano l’inizio della primavera o la fine dell’anno. Una lunga e complessa cerimonia di intronizzazione di un re o di una regina – nella quale cioè essi vengono collocati su un trono – è un esempio di rito politico, così come una parata di mezzi da combattimento o il giuramento di un gruppo di reclute sono esempi di riti militari. Anche se tendono a essere ripetitivi, i riti mutano col variare delle condizioni storiche.
Gli storici delle religioni e gli antropologi hanno provato a spiegare perché i riti siano così diffusi nelle società umane. Alcuni hanno osservato che essi rafforzano la solidarietà del gruppo, come per esempio i cori e le scenografie che accompagnano le manifestazioni dei gruppi di ultrà durante un partita di calcio. Il semplice fatto di prendere parte a un rito rende più forte il nostro legame con gli altri partecipanti. I riti sono spesso momenti in cui si affermano i valori che uniscono una comunità: nel rito del discorso di fine anno, il presidente della Repubblica, seduto vicino alla bandiera italiana – i simboli sono molto importanti nei riti! –, celebra i valori su cui si basa la nazione.
Alcuni autori hanno osservato che i riti non servono soltanto a celebrare valori e a rafforzare la solidarietà, ma sono spesso momenti di contestazione e conflitto. Vi sono riti di ribellione, come il Carnevale durante il quale nel Medioevo, l’ordine della società veniva capovolto: i poveri diventavano per un giorno ricchi, gli umili prepotenti; o la notte di Halloween, quando i bambini diventano adulti: sono loro a girovagare nella notte e a dare ordini ai grandi. I riti consentono l’espressione di emozioni che potrebbero divenire distruttive per l’individuo e la società: per esempio, consideriamo normale, perché rituale, sentire a un funerale pianti e lamenti. Infine, i riti possono essere considerati spazi di riflessione in cui poniamo a noi stessi domande sull’origine, sul senso, sul destino degli esseri umani.