RIVA (A. T., 24-25-26)
Piccola città della provincia di Trento, situata in bella, amena posizione sulla riva nord-occidentale del Lago di Garda, a 72 m. s. m., sulla spianata alluvionale dell'Albola, del Varone e del Bordellino, che il fortificato M. Brione (376 m.) separa da quella del Sarca, e riparata verso O. dal ripido M. Rocchetta (1575 m.). La città conta 8072 ab. (1931), mentre il comune (66,43 kmq.), che comprende 8 frazioni, ne ha 12.926. Le campagne vicine sono coltivate a cereali e vigneto e nelle zone riparate prosperano anche gli olivi e gli agrumi. Data la mitezza del clima, la città era, già prima della guerra mondiale, un'importante stazione di soggiorno primaverile e autunnale, frequentata specialmente da Tedeschi; è assai sviluppata quindi l'industria alberghiera. La città è importante anche quale sbocco naturale del legname di gran parte delle Giudicarie e della Valle di Ledro. Fu assai danneggiata nella guerra mondiale. La città ha un piccolo porto, è unita con ferrovia a scartamento ridotto a Rovereto (km. 29) e con vaporetti a servizio regolare con Desenzano. Varie linee automobilistiche la collegano con centri turistici della zona.
Monumenti. - La città appare ancora munita delle fortificazionì medievali. Soltanto il castello più antico è totalmente scomparso; ma rimane buona parte della cinta merlata, con alcune delle sue porte riedificate al tempo del cardinale Cles, sul principio del secolo XVI; resta la massiccia torre a Ponale, presso il porto; si conserva, in un infelice rimaneggiamento del secolo XIX, la rocca di origine scaligera; e dall'alto di uno sperone della montagna donina sulla città e sulle rocche di Penede e di Tenno che le fanno corona, il bastione del 1508.
Del dominio veronese e veneziano rendono testimonianza, nella tipica piazza vicina al porto, anche gli stemmati palazzi del provveditore e del podestà, ora sede municipale; così come altri edifici urbani sorretti dalle lunghe file di portici di sapore tutto veneto.
Le chiese più antiche non sono in città; ma a S. Lorenzo di Tenno (interessanti sculture barbariche), e nel villaggio di S. Tomaso (di architettura romanica). In Riva stessa la parrocchiale ha molte opere d'arte, a cominciare dalle pale di un ignoto pittore della prima metà del Cinquecento, per finire alle pitture di quel Giuseppe Craffonara (morto nel 1837), al quale è dedicata una graziosa piazzetta della città, sistemata durante i restauri posteriori alla guerra mondiale. Ma il monumento più insigne di Riva è la chiesa dell'Inviolata, sorta nel 1603 e ricca di stucchi e d'intagli, di affreschi e di pale in un organico insieme di gran valore. Negli immediati dintorni della città, a Sant'Alessandro, è degna di menzione la pinacoteca Maffei ora Lutti; a Torbole è ricordato il soggiorno di Goethe. (V. tavv. CV-CVI).
Storia. - Durante l'epoca romana era sede di un collegio di nocchieri, che pare avessero diritti speciali su tutto il lago: da cui deriva il motto dello stemma: currit Benacum libere Ripa lacum. Si trova menzionata poi nel 983 in un diploma di Ottone II come curtis regia affidata ai vescovi di Verona, aggregata quindi al principato di Trento nel 1027, fiorente per i suoi privilegi commerciali e per le sue fiere. Nel 1274 ebbe un proprio statuto. Dal 1349 al 1380 ru impegnata agli Scaligeri, passò poi in mano dei Visconti, quindi dei Veneziani, che la ressero dal 1441 al 1509; venne poi restituita al vescovo di Trento. Fu sede dal 1558 al 1562 di una stamperia ebraica. Fu saccheggiata dalle truppe francesi nel 1703, occupata ripetutamente dagli eserciti napoleonici, aggregata alla Baviera, al Regno italico; fu infine restituita all'Austria, alla quale rimase soggetta fino alla vittoria ìtaliana del 1918.
Bibl.: A. Perini, Statistica del Trentino, II, Trento 1852, pp. 420-450; id., Guida della città di Riva e dei suoi dintorni, Salò 1875; R. Zotti, Una marmorea pagina di storia patria, Rovereto 1863; C. Adami, Per la storia della dominazione viscontea a Riva, Trento 1896; G. Solitro, Benaco. Notizie e appunti geografici e storici, Salò 1897; L. A. Baruffaldi, Notizie storiche, descrizione, regime statuario, costituzione municipale e privilegi antichi di Riva tridentina, Reiva 1903; O. Brentari, Guida del lago di Garda, Milano 1910; A. Solmi, Riva e le fiere di Bolzano, Rovereto 1922; C. Tua, Luca Fancelli a Riva, in Studi trentini, XV (1930), pp. 62-68.