Scrittore spagnolo (Madrid 1891 - Città di Messico 1969). Esule in Francia dal 1939, dal 1947 visse in Messico. Autore di liriche (Versos de abril, 1907), racconti (Los cuernos de la luna, 1908) e del romanzo Un camarada más (1921), si dedicò in particolare al teatro, sia come autore (Trance, 1926; Un sueño de la razón, 1929; La costumbre, 1946), sia come direttore di scena e animatore della vita teatrale. Postumo (1991) è uscito il suo saggio Cómo hacer teatro. Fu amico e cognato di M. Azãna y Díaz, cui dedicò una biografia (Manuel Azaña, retrato de un desconocido, 1961).