rivolgere (rivolvere)
Il prefisso ri- dà al verbo il valore ripetitivo di " volgere di nuovo ", oppure allude ad azione oppositiva, più comunemente a cambiamento di direzione. La forma latineggiante è piuttosto rara e di solito nel significato di " girare ".
In particolare il verbo r. ha il primo valore in Pd I 142, riferito a Beatrice, che prima tutta ne l'etterne rote / fissa con li occhi stava (v. 64), e, dopo aver parlato a D., quinci rivolse inver' lo cielo il viso; valore simile in Pd III 115, dove si allude al dramma di Piccarda: al mondo fu rivolta / contra suo grado e contra buona usanza.
In Pd XV 32 Così quel lume: ond'io m'attesi a lui; / poscia rivolsi a la mia donna il viso, il verbo sembra avere piuttosto il secondo valore: rispetto all'azione m'attesi a lui, rivolsi... il viso indica un atto opposto, un mutamento nella direzione dello sguardo. È questo il valore che r. assume più frequentemente nell'opera di D., pur con diverse accezioni dovute al contesto.
Per " volgere, indirizzare verso un luogo o un punto determinato ", è detto degli occhi, in Cv I XIII 11 rivolgendo li occhi a dietro; If XXX 48 E poi che i due rabbiosi fuor passati / sovra cu' io avea l'occhio tenuto, / rivolsilo a guardar li altri mal nati; Pg IX 35 Achille si riscosse, / li occhi svegliati rivolgendo in giro; XIX 62, XXXII 155, Pd XXII 154; con costrutto pronominale, in VIII 43 li occhi miei... / rivolsersi a la luce che promessa / tanto s'avea. Genericamente, per " volgersi a qualcuno ", in If V 115 Poi mi rivolsi a loro e parla' io, / e cominciai; VII 7 si rivolse a quella 'nfiata labbia; XIV 67, Pg XXIX 55, Pd XXII 19 rivolgiti... inverso altrui. L'azione può anche dirigersi verso un punto determinato: Pd V 86 [Beatrice] si rivolse... / a quella parte ove 'l mondo è più vivo; IX 8 la vita di quel lume santo / rivolta s'era al sol; XIV 135 io non m'era lì rivolto a quelli (agli occhi di Beatrice, vivi suggelli / d'ogne bellezza); XVIII 52 Io mi rivolsi dal mio destro lato; XXI 38 rivolgon sé onde son mosse; XXIII 71 non ti rivolgi al bel giardino / che sotto i raggi di Cristo s'infiora. ‛ R. in dietro ', in If XV 15 e Pg XXVIII 145. Con costrutto assoluto, per l'atto di chi cerca dietro di sé l'oggetto che si riflette in uno specchio, in Pd XXVIII 7 (al v. 13 nel senso generico di " volgersi verso un luogo ") per " volgersi indietro " andando nella direzione opposta, in If VII 29 poscia pur lì / si rivolgea ciascun, voltando a retro; IX 100 Poi si rivolse per la strada lorda; XII 139 Poi si rivolse e ripassossi 'l guazzo; VIII 117 e XV 121. Invece del luogo a cui si volge, D. indica il momento dell'azione, in Pg V 7 Li occhi rivolsi al suon di questo motto, " quando udii le parole di una delle anime "; IX 139 Io mi rivolsi attento al primo tuono, " mi volsi alzando il viso avanti quando udii il primo rumore della porta del Purgatorio " (cfr. l'interpretazione del Barbi, in " Bull. " XVIII [1911] 15); Pd XVIII 7 mi rivolsi a l'amoroso suono / del mio conforto.
Nella descrizione del movimento di Gerione che, trasportando i due poeti, scende verso il cerchio ottavo, in If XVII 103 Come la navicella esce di loco / in dietro in dietro, sì quindi si tolse; / e poi ch'al tutto si sentì a gioco, / là v'era 'l petto, la coda rivolse; con valore medio, in Rime XCVI 12 oh, messer Cin, come 'l tempo è rivolto / a danno nostro. Con valore causativo, nella rappresentazione degli avari e prodighi stesi bocconi per terra: Pg XIX 98 Ed elli a me: " Perché i nostri diretri / rivolga il cielo a sé, saprai... ". È detto della mola che ruota in senso contrario a quello necessario per affilare la spada, in Pg XXXI 42 rivolge sé contra 'l taglio la rota.
Nel senso di " dirigere verso una meta, in senso opposto a un volgere precedente ", detto dell'azione fulminea di Cesare dopo il passaggio del Rubicone: Inver' la Spagna rivolse lo stuolo, / poi ver' Durazzo, e Farsalia percosse / sì ch'al Nil caldo si sentì del duolo (Pd VI 64); e detto del ritorno indietro verso oriente, in direzione contraria a quella per cui era venuta, della processione del Paradiso terrestre: vidi 'n sul braccio destro esser rivolto / lo glorïoso essercito, e tornarsi / col sole e con le sette fiamme al volto (Pg XXXII 16).
In contesto figurato, in Pd III 28 sopra 'l vero ancor lo piè non fida, / ma te rivolve, come suole, a vòto, con il valore causativo di " ti fa voltare " vanamente a destra e a sinistra e indietro alla ricerca del vero.
Per " distogliere da altro interesse ", detto degli effetti della viltà, la qual molte fïate l'omo ingombra / sì che d'onrata impresa lo rivolve (If II 47); e nell'episodio della femmina balba, la quale cominciava a cantar sì, che con pena / da lei D. avrebbe il suo intento rivolto (Pg XIX 18). È detto della memoria che viene fatta scorrere attraverso i tempi per suscitare il ricordo; Cv IV XXVIII 11 per quelli [tempi passati] rivolvendo la sua memoria, essa [l'anima] si rimembra de le sue diritte operazioni.
Ancora figurato, con la connotazione di " esaminare ", " considerare ", in Cv IV Le dolci rime 26 Tale imperò che gentilezza volse / ... che fosse antica possession d'avere / con reggimenti belli; / e altri fu di più lieve savere, / che tal detto rivolse, / e l'ultima particula ne tolse, / ché non l'avea fors'elli!, e nella chiosa di III 7 pensando e rivolgendo questa diffinizione in ogni parte; per " analizzare ", " indagare ", in II VIII 8 se noi rivolgiamo tutte le scritture, sì de' filosofi come de li altri savi scrittori, tutti concordano in questo, che...
Con costrutto riflessivo, in contesto figurato, in Vn XXXIX 2 si rivolsero tutti li miei pensamenti a la loro gentilissima; Cv II XI 1 io mi rivolgo con la faccia del mio sermone a la canzone medesima; anche in If XI 94 " ... Ancora in dietro un poco ti rivolvi ", / diss'io, " là dove di' ch'usura offende / la divina bontade, e 'l groppo solvi ".
Per " volgersi a qualcuno " per ottenere consigli o protezione, in Vn XXIII 13 per alcuno ammonimento d'Amore mi rivolsi a loro, e Pg III 123 Orribil furon li peccati miei; / ma la bontà infinita ha sì gran braccia, / che prende ciò che si rivolge a lei. Con valore intensivo, in Cv IV II 18 l'anima filosofante non solamente contempla essa veritade, ma ancora contempla lo suo contemplare medesimo e la bellezza di quello, rivolgendosi sovra se stessa e di se stessa innamorando per la bellezza del suo primo guardare.
In Pd XXIV 106 'l mondo si rivolse al cristianesmo, il verbo significa contestualmente " si convertì ".
In Cv IV VI 4 [il verbo ‛ auieo '] cominciando da l'A, ne l'U quindi si rivolve, e viene diritto per I ne l'E, quindi si rivolve e torna ne l'O, il valore del verbo è chiarito dalla dittologia sinonimica ‛ si rivolve e torna ', che allude a passaggio di vocali di tono molto diverso quali sono U e O rispetto ad A ed E.
Detto del movimento dei cieli: in Cv II V 17 Ancora si muove tutto questo cielo e rivolgesi con lo epiciclo da oriente in occidente, ogni di naturale una fiata; XIV 10, III V 13. Ugualmente in II II 1 dico che la stella di Venere due fiate rivolta era in quello suo cerchio che la fa parere serotina.
Per " girarsi, muoversi dentro un altro cielo ", in II III 9: il nono cielo, per lo ferventissimo appetito di congiungersi all'Empireo in quello si rivolve con tanto desiderio, che la sua velocitade è quasi incomprensibile.
Il participio passato, con valore di aggettivo, ricorre in Pg III 3, a indicare la direzione in cui fuggono le anime fermatesi nella spiaggia del Purgatorio ad ascoltare Casella: Avvegna che la subitana fuga / dispergesse color per la campagna, / rivolti al monte ove ragion ne fruga, / i' mi ristrinsi a la fida compagna; ugualmente in III 23 e 'l mio conforto: " Perché pur diffidi? ", / a dir mi cominciò tutto rivolto; Pd I 47 Beatrice in sul sinistro fianco / vidi rivolta, e II 100, XXIII 11. Ancora in Pg XVIII 25 Vostra apprensiva... l'animo ad essa volger face; / e se, rivolto, inver' di lei si piega, / quel piegare è amor. Detto degli occhi, in Pg VI 120 E se licito m'è, o sommo Giove / che fosti in terra per noi crucifisso, / son li giusti occhi tuoi rivolti altrove?.
Il participio spiega il valore della locuzione latina e converso, " all'inverso ", in Cv IV XIX 5 Dice dunque: Sì com'è 'l cielo dovunqu'è la stella, e non è questo vero e converso, cioè rivolto, che dovunque è cielo sia la stella.