Rivoluzione dei Liberi ufficiali
Viene definito così il colpo di Stato che il 23 luglio 1952, in Egitto, rovesciò il re Faruq I e, nel 1953, istituì la Repubblica. L’azione fu condotta dal movimento clandestino dei Liberi ufficiali, nato all’interno dell’esercito egiziano dopo la fine della Seconda guerra mondiale e radicalizzatosi dopo la sconfitta subita nella prima guerra arabo-israeliana (1948). L’insurrezione fu innescata da gravi incidenti fra forze inglesi e polizia egiziana all’inizio del 1952, che provocarono numerose vittime egiziane. A questi seguirono mesi di tumulti e azioni di guerriglia anti-inglese, mentre il re cercava di stabilizzare la situazione politica, nominando ministri graditi all’opposizione. Nel luglio 1952 il nucleo golpista, guidato da G.A. Nasser entrò in azione, occupando i centri nevralgici del Paese e costringendo il re a un rapido esilio. Entro un anno, l’Egitto divenne una Repubblica, con M. Najib, il più anziano dei Liberi ufficiali, come primo presidente; la costituzione fu abolita, insieme ai partiti politici, e fu lanciata la prima grande riforma agraria.