BÁRÁNY, Robert
Otorinolaringoiatra, nato a Vienna il 22 aprile 1876, nel 1917 fu nominato professore a Upsala. Nel 1914 ottenne il premio Nobel con la sua Physiologie und Pathologie des Bogengangapparates beim Menschen (1907). Ha portato notevoli contributi specialmente alla semeiologia del cervelletto e dei canali semicircolari. Da lui prendono nome i cosiddetti:
Segni di Bárány. - 1. Uno dei modi di indagare lo stato funzionale dell'apparato vestibolare consiste nella prova calorica di Bárány, che mette in evidenza il modo di reagire dei canali semicircolari (labirinto posteriore) alle stimolazioni termiche (riflesso di Barany). Se ad un soggetto, a labirinto acustico non normale, si inietta in un orecchio (testa eretta) dell'acqua a 25°-27°, si produce, dopo 20″-30″ un nistagmo della durata di 2′-3′, con la componente rapida verso il lato opposto dell'orecchio irrigato; se s'inietta dell'acqua a 42°, si ottiene, dopo un'irrigazione, in generale un po' più prolungata, un nistagmo diretto verso lo stesso lato dell'orecchio irrigato. Il nistagmo calorico è, generalmente, di tipo rotatorio, combinato col nistagmo orizzontale, più forte se si inclina la testa indietro di 60° e di 45° verso il lato dell'orecchio irrigato; si indebolisce, invece, se la testa è inclinata in avanti e verso il lato opposto dell'orecchio irrigato. Nei soggetti con affezioni croniche dell'orecchio interno, il nistagmo tarda o non compare affatto per la ipo- o ineccitabilità del labirinto posteriore; compare facilmente e prontamente dopo l'inizio dello stimolo calorico nelle affezioni con ipertensione intracranica che dà luogo a ipereccitabilità labirintica bilaterale e nelle affezioni infiammatorie acute dell'orecchio interno (ipereccitabilità labirintica unilaterale).
2. Si deve al Bárány anche il segno della deviazione dell'indice. Si ricerca sia prima di sottoporre l'esaminando ad una prova nistagmogena (deviazione spontanea dell'indice), sia dopo avervelo sottoposto (deviazione nistagmogena dell'indice). Il soggetto, tenendo il tronco fermo e gli occhi chiusi, deve cercare di toccare con il suo indice, e con movimenti dal basso all'alto, dall'alto al basso, dall'interno all'esterno, dall'esterno all'interno, l'indice dell'operatore posto davanti a lui. Un soggetto normale riesce, dopo qualche incertezza, ad eseguire correttamente questi movimenti. I malati, e specialmente i cerebellari, commettono errori di indicazioni, cioè, dopo la prova rotatoria nistagmogena, con la mano del lato leso eseguono correttamente i movimenti, mentre con la mano del lato sano deviano. Invece, nella prova della deviazione spontanea l'errore viene commesso con l'indice dalla mano dello stesso lato della lesione (cerebellare) e spesso nei movimenti in una o in due direzioni. Le osservazioni anatomo-cliniche, però, hanno tolto gran parte del valore fisiopatologico e clinico attribuito a questa prova dal Bárány, potendosi riscontrare positiva in lesioni anche lontane dal cervelletto (lobo frontale, lobo temporale).