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BLAKE, Robert

di Florence M. G. Higham - Enciclopedia Italiana (1930)
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BLAKE, Robert

Florence M. G. Higham

Ammiraglio inglese, nato a Bridgewater (Somersetshire) nell'agosto 1599, morto in navigazione in vista di Plymouth il 17 agosto 1657. All'università di Oxford, non riuscì a finire gli studî. Tornò a Bridgewater nel 1625 per entrare nel commercio paterno. Fu eletto nel Parlamento Breve nel 1640, nel 1645 nel Parlamento Lungo. Le sue capacità militari si fecero notare per la prima volta all'assedio di Bristol (1643). Nel maggio 1644 difese coraggiosamente Lyme e nel luglio s'impadronì di Taunton, e la difese poi contro forze superiori. Il governo parlamentare, altamente apprezzando i successi del B., nel febbraio 1648, lo nominò generale di mare. Egli fu l'organizzatore della marina da guerra inglese, che fino allora era formata da un piccolo nucleo di navi dello stato, ma in maggior parte da vascelli privati, che prestavano servizio volontario in caso di guerra. Mentre il re Carlo I badava soprattutto ad aumentare il numero delle sue navi e dei suoi equipaggi mercenarî, il B. e i suoi collaboratori curarono specialmente la qualità del naviglio, organizzarono e disciplinarono gli equipaggi. Il suo maggior avversario fu il principe Ruperto, che per evitare uno scontro decisivo sulla costa d'Irlanda, riparò alle foci del Tago; ma il B. sequestrò una parte della flotta brasiliana-portoghese e questo bastò per convincere il re del Portogallo a non uscire dalla neutralità in difesa del principe. Ruperto, abbandonati i porti portoghesi, s'inoltrò nel Mediterraneo, ma quasi tutte le sue navi furono catturate da B. presso Cartagena. Il principe con le superstiti fuggì nelle Indie occidentali, dopo aver fatto scalo a Tolone; il B. ne prese pretesto per severe rappresaglie contro le navi francesi. Nel 1651 il B. ritornò nelle acque britanniche; sottomise allora le isole della Manica.

Nel 1652 iniziò la prima guerra contro gli Olandesi. Per un certo tempo il genio di van Tromp ebbe ragione delle difficoltà nelle quali gli Olandesi erano messi dalla necessità di scortare le loro navi mercantili contro gli attacchi inglesi. Il B. prese parte a quattro delle sei battaglie navali di questa guerra. La prima presso Dover (maggio 1652) rimase indecisa. Nella battaglia di Kentish Knock, nel settembre, il de Ruyter e il de Witt, olandesi, poterono salvare la loro flotta dalla completa disfatta soltanto in grazia del calare della notte. Il van Tromp, rimesso al comando, riportò una grande vittoria a Dungeness (novembre 1652). L'indolente Consiglio di stato inglese aveva lasciato il B. con un numero di navi insufficiente, ma egli, pur prevedendo uno scacco, affrontò valorosamente il nemico. Nel 1653 gli furono associati due colleghi, Monck e Deane. Nel giugno, non ancora guarito dalla ferita riportata nel febbraio a Portland, venne in aiuto a Monck nella battaglia di Gabbard; la ferita lo obbligò a tornare a terra, sicché non poté prendere parte alla battaglia finale di Scheveningen.

Nel 1654, pur non approvando l'istituzione del protettorato lo accettò come inevitabile. Nel settembre dello stesso anno, il Cromwell, ancora incerto se dovesse allearsi alla Francia o alla Spagna, mandò il B. nel Mediterraneo. A Livorno riannodò relazioni amichevoli col granduca di Toscana; nella spedizione contro i pirati barbareschi, si distinse in un brillante assalto contro Tunisi, nell'aprile 1655. Nell'anno seguente, dopo l'alleanza di Cromwell con la Francia, compì l'ultimo suo viaggio nel Mediterraneo, che rappresentò una novità nella marineria del tempo, perché per la prima volta gli equipaggi svernarono a bordo, ma fu anche segnato da brillanti operazioni militari. Infatti un suo distaccamento arrestò a Cadice la flotta spagnola della Plata; infine, nel 1657, attaccò Santa Cruz; le navi spagnole, rifugiate nel porto, furono incendiate, e distrutte le fortificazioni della costa, rese invisibili dal fumo dell'incendio. Fu questo il più grande successo del B., che morì nel viaggio di ritorno. Poco si sa della sua vita privata: la tradizione lo dipinge goffo d'aspetto, modesto di modi, cavalleresco, coraggioso a tutta prova.

Bibl.: Il suo carteggio militare è pubblicato in Calendar of State Papers (Domestic) 1649-57, e in Thurloe, State Papers. Cfr. anche Oppenheim, Admirnistration of the Royal Navy, Londra 1896; J. Corbett, England in the Mediterranean, Londra 1904; Campbell, Lives of the Admirals, II, 3ª ed., Londra 1761; Hepworth Dixon, R. B., admiral and general at sea, Londra 1852; C. R. B. Barrett, The missing fifteen Years (1625-1640) in the life of R. B., 1917. Lettere di lui scritte durante i viaggi nel Mediterraneo, si trovano nel British Museum, Additional Manuscripts 9304.

Vedi anche
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Vocabolario
robèrta
roberta robèrta agg. f. [dal nome di san Roberto (v. roberziana)]. – Erba r., altro nome della cicuta rossa.
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