Sherwood, Robert E. (propr. Robert Emmett)
Critico teatrale e cinematografico, scrittore, commediografo, sceneggiatore televisivo e cinematografico statunitense, nato a New Rochelle (New York) il 4 aprile 1896 e morto a New York il 14 novembre 1955. Straordinariamente versatile, S. ebbe una prodigiosa carriera sia come autore teatrale (vinse tre premi Pulitzer) sia come scrittore (con la biografia politica Roosevelt and Hopkins ottenne il suo quarto Pulitzer). Per il cinema collaborò a numerose sceneggiature, senza legarsi a un genere specifico, scrisse soggetti e molte delle sue opere teatrali furono adattate per il grande schermo. Nel 1947 si aggiudicò l'Oscar per la migliore sceneggiatura con The best years of our lives (1946; I migliori anni della nostra vita) di William Wyler.
Nei primi anni Venti fu critico teatrale per varie riviste, fra le quali "Vanity fair", quindi critico cinematografico per "Life", nonché membro dell'Algonquin Round Table, il famoso circolo letterario. S. esordì nel cinema come autore delle didascalie di The hunchback of Notre Dame (1923; Nostra Signora di Parigi, noto anche come Il gobbo di Notre-Dame) di Wallace Worsley. Nel 1926 fu co-sceneggiatore di The lucky lady (La principessa bionda) di Raoul Walsh e collaborò al soggetto di Oh, what a nurse! (Oh Dio! Che cameriera!) di Charles Reisner. Nel 1931 scrisse i dialoghi di The age for love di Frank Lloyd e l'anno successivo, con Charles Lederer, il soggetto per la commedia Cock of the air di Tom Buckingham. Non accreditato, collaborò alla sceneggiatura di Rasputin and the empress (1932; Rasputin e l'imperatrice) di Richard Boleslawski, mentre con George S. Kaufman scrisse il soggetto di una farsa musicale ambientata nell'antica Roma, Roman scandals (1933; Il museo degli scandali) di Frank Tuttle, che venne ampiamente rimaneggiato dal produttore Samuel Goldwyn e da un pool di sceneggiatori. Affiancò all'attività cinematografica quella teatrale, affermandosi come autore di lavori di successo da cui furono tratti numerosi film; nel 1938 fondò assieme a un gruppo di personalità di prestigio (Elmer Rice, Maxwell Anderson, S.N. Behrman e Sidney Howard) la Playwrights Company, e successivamente fu eletto presidente della Authors League of America.
Durante la permanenza in Inghilterra, S. venne incaricato dal produttore Alexander Korda di adattare, insieme ad altri sceneggiatori, il romanzo della baronessa E. Orczy, per realizzare The Scarlet Pimpernel (1935; La Primula rossa) di Harold Young, ambientato negli anni della Rivoluzione francese. Il film, prima esperienza cinematografica pienamente matura di S., ebbe come protagonista Leslie Howard, in seguito interprete dell'eroe-poeta di The petrified forest (1936; La foresta pietrificata) di Archie Mayo, tratto dall'omonimo dramma di S., che in questo caso non partecipò alla sceneggiatura. Sempre in Gran Bretagna, fu realizzato il bizzarro The ghost goes West (1936; Il fantasma galante) diretto da René Clair, il cui protagonista è un miliardario (Eugene Pallette) che trasporta negli Stati Uniti il suo castello abitato da un fantasma gentiluomo.Tornato negli Stati Uniti, S. collaborò a vari film, a volte senza essere accreditato, prima di scrivere per Samuel Goldwyn l'ironico The adventures of Marco Polo (1938; Le avventure di Marco Polo, noto anche come Uno scozzese alla corte del Gran Khan) diretto da Mayo. Nel 1939 realizzò il pregevole adattamento del suo dramma pacifista Idiot's delight per l'omonimo film (Spregiudicati) diretto da Clarence Brown e interpretato da Norma Shearer e Clark Gable, mentre l'anno successivo firmò la sceneggiatura dell'avvincente film storico Abe Lincoln in Illinois (Abramo Lincoln) di John Cromwell, ancora tratto da una sua pièce e interpretato da Raymond Massey nel ruolo già ricoperto in teatro. Nel 1940 uscì anche Waterloo bridge (Il ponte di Waterloo) di Mervyn LeRoy, adattamento dell'opera teatrale di S. (realizzato da S.N. Behrman, Hans Rameau e George Froeschel) che già aveva ispirato il film del 1931 di James Whale. Nello stesso anno raggiunse il culmine del successo come sceneggiatore con l'adattamento del romanzo di D. du Maurier per il thriller gotico Rebecca (Rebecca, la prima moglie), storia di una giovane sposa terrorizzata dal marito e dalla sua defunta prima moglie. Il film interpretato da attori d'eccezione come Joan Fontaine e Laurence Olivier, prodotto con la puntigliosa supervisione di David O. Selznick e diretto dal genio di Alfred Hitchcock, ottenne una nomination all'Oscar per la migliore sceneggiatura. Se altri ‒ la moglie del regista Alma Reville e la sua assistente, Joan Harrison ‒ misero mano alla sceneggiatura prima che intervenisse S., suo fu comunque il tocco finale.
Durante la Seconda guerra mondiale fu consulente del presidente F.D. Roosevelt, per il quale scrisse anche vari discorsi. Nel 1946 firmò la sceneggiatura di The best years of our lives, fedele adattamento del romanzo in versi sciolti di MacKinlay Kantor Glory for me. Storia di tre reduci che tentano di riadattarsi alla vita civile, il film, di grande forza drammatica, seppe cogliere perfettamente il clima di smarrimento e angoscia del dopoguerra. Il lavoro successivo fu l'adattamento, realizzato con Leonardo Bercovici, di un romanzo di R. Nathan per l'omonimo film, The bishop's wife (1947; La moglie del vescovo) diretto da Henry Koster, garbata fiaba natalizia su un angelo custode (Cary Grant) che viene inviato sulla terra per aiutare un vescovo protestante (David Niven) a costruire una nuova cattedrale e finisce per innamorarsi della seducente moglie (Loretta Young) del suo protetto. Il film avrebbe ispirato un remake in versione afro-americana, The preacher's wife (1996; Uno sguardo dall'alto) di Penny Marshall.Gli ultimi due suoi lavori per il cinema, ambedue del 1953, furono il soggetto del film Main street to Broadway diretto da Tay Garnett e la sceneggiatura di Man on a tightrope (Salto mortale), opera esplicitamente anticomunista diretta da Elia Kazan.
J.M. Brown, The worlds of Robert E. Sherwood: mirror to his times ‒ 1896-1939, Westport (CT) 1979².