NIVELLE, Robert-George
Generale francese, nato il 15 ottobre 1856 a Tulle, morto a Parigi il 23 maggio 1924. Proveniente dall'artiglieria, passò in seguito nello Stato maggiore: partecipò nel 1900 alla campagna di Cina. Colonnello all'inizio della guerra mondiale (1914) fu giudicato, per ardimento e iniziativa, "vero tipo di comandante". Generale di brigata di fanteria nell'ottobre 1914, subito dopo ebbe il comando di una divisione, e nel marzo 1915 quello del III corpo d'armata, col quale nel 1916 fu inviato a Verdun. Al principio di aprile assunse il comando della 2° armata, sostituendo il generale H.-Ph. Pétain. Assecondato dal generale E. Mangin, il N. ottenne brillanti successi a Verdun, nei quali si vide in Francia un "metodo di Verdun" opposto a quello degli attacchi incessanti e costosi della Somme. A metà dicembre, il N. ebbe il comando supremo dell'esercito francese, mentre Joffre e Foch venivano messi da parte.
Il N. preparò un piano di attacco dal quale egli si riprometteva, con mezzi grandiosi, la rapida rottura della fronte tedesca tra Arras e Reims: infatuato del proprio disegno, volle che questo fosse a tutti noto, talché ne ebbero sentore anche i Tedeschi che sino dal 9 febbraio 1917 iniziarono il metodico ripiegamento dalla fronte Arras-Soissons sino alla Siegfriedsstellung, retrostante da 20 a 40 km. Invano il Franchet d'Esperey il 4 marzo propose di attaccare senz'altro indugio, per non lasciare che i Tedeschi occupassero indisturbati la nuova linea arretrata. Il N. si attenne rigidamente al suo piano e iniziò l'azione soltanto il 16 aprile pur essendo conscio che la sua offensiva era nota al nemico: I Franco-Inglesi quindi, pur riportando un notevole successo, subirono assai gravi perdite senza riuscire a rompere la fronte avversaria. Il disinganno, dopo tante speranze, suscitò nell'esercito gravi atti d'indisciplina collettiva e il N., il 15 maggio, fu esonerato dal comando. Alla fine del 1917, il N. divenne comandante le truppe dell'Africa del Nord. Fu poi conservato in servizio senza limite d'età.
Il N. ebbe il torto di scambiare le sue ottimistiche speranze per sicure possibilità; né seppe poi adattare il suo piano alle circostanze del tutto mutate.,
Bibl.: Civrieux, L'offensive de 1917 et le commandement du Général N., Parigi 1919; G. Mermeix, N. et Painlevé, ivi 1919; P. Painlevé, Comment j'ai nommé Foch et Pétain, ivi 1924; J. de Pierrefeu, L'offensive du 16 avril. La vérité sur l'affaire N., ivi 1919. Per i rapporti fra N. e Cadorna: A. Alberti, L'azione militare italiana, Roma 1924.