GREENE, Robert
Poeta, drammaturgo e prosatore inglese, nato a Norwich probabilmente nel 1558. Nel 1575 fu immatricolato a Cambridge, ma più tardi ottenne anche il titolo di magister artium a Oxford (1588). G. appartenne a quel gruppo di universitarî geniali e avventurosi che gettarono le prime fondamenta del dramma elisabettiano. Questi University Wits (talenti universitarî), tra i quali si annoverano Th. Kyd, Th. Nashe, G. Peele e sopra tutti Chr. Marlowe, sono gl'immediati predecessori di Shakespeare; essi iniziarono il glorioso sviluppo del dramma inglese in mezzo allo sfrenato folleggiare delle loro vite libertine, troncate quasi semnpre da una morte prematura. Il G. viaggiò in Italia e in Spagna; e dalla "Circe mediterranea" egli riportò, secondo quanto ci dice, l'abominevole pratica di tutti i vizî e di tutte le corruzioni. Si può applicare a lui il detto comune del tempo a proposito del famoso viaggio in Italia, deprecato dai puritani inglesi: "Inglese italianato, diavolo incarnato". Tornato a Londra s' immerse sempre più negli stravizî, pur trovando il modo di occuparsi appassionatamente di letteratura, di sostenere polemiche coi suoi nemici (soprattutto contro Gabriel Harvey) e di scrivere e pubblicare, nei pochi anni di vita, 27 libri e opuscoli, ai quali vanno aggiunte nove opere pubblicate postume. Nella sua opera postuma Repentance, G. ci lasciò testimonianza dei suoi frequenti pentimenti, delle sue aspirazioni religiose, dei suoi vani tentativi di condurre vita più morigerata. Sposò una giovane di distinta famiglia, dalla quale ebbe un figlio; ma poco dopo, sperperata la dote della moglie, abbandonò la famiglia per dedicarsi interamente al demone della sua torrenziale attività letteraria e al tumulto della sua vita dissoluta. Nell'agosto del 1592, estenuato dal vizio, cadde malato e morì il tre settembre seguente, abbandonato da tutti gli amici, ma pietosamente raccolto e curato da un ciabattino.
La vastissima opera di G. si può dividere in varie parti. Alcuni romanzi amorosi (love-pamphlets), nei quali G. imitò l'Euphues di John Lyly; come Mamillia, Perimedes, Pandosto (fonte in parte dello shakespeariano Winter's Tale), notevoli quasi unicamente per le graziose canzoni che, secondo l'uso elisabettiano, vi erano intercalate. Vi sono poi numerosi opuscoli e libelli sulla vita politica e sociale del tempo; fra cui quelli intorno al coney catching, vale a dire intorno alle truffe, alle furfanterie e agl'imbrogli della malavita londinese; interessanti anche dal punto di vista linguistico per il gran numero di espressioni di gergo furbesco contenuto in essi. Degni di ricordo sono anche gli scritti di carattere autobiografico; come Farewell to Folly, Mourning Garment, e soprattutto The Repentance of R. G. e A Groat's-worth of Wit bought with a Milion of Repentance, nella quale opera si trova il famoso attacco che molti credono diretto contro l'astro nascente di Shakespeare, accusato da G. di farsi bello con i meriti altrui. Ma specialmente notevoli sono i drammi di G., tutti pubblicati postumi, dei quali è difficile stabilire la cronologia e anche, per alcuni, la sicura attribuzione. C. Collins propende i considerarli tutti come produzione dei due ultimi anni di vita del poeta. Le ricerche di C. M. Gayley, di E. K. Chambers e d'altri hanno allargato alquanto il periodo di produzione di essi; ma è quasi certo che G. compose i suoi drammi tra il 1587 e il 1591 al massimo, spinto dal bisogno pressante di guadagnarsi la vita. Essi sono: Alphonsus King of Aragon (circa 1587), cattiva copia del Tamburlaine di Marlowe; A Looking-glass' for London and England (circa 1588), a fondo comico, scritto in collaborazione con Thomas Lodge; Orlando Furioso (circa 1589), una parodia della Spanish Tragedy di Thomas Kyd, lardellata di citazioni e di adattamenti di episodî tratti dall'Ariosto, che dimostrano la sua familiarità con i motivi italiani; Friar Bacon and Friar Bungay (circa 1589) che è una popolare e moralistica versione d'un tema simile a quello del Faustus del Marlowe, rappresentato pochi mesi prima; infine The Scottish Historie of James the Fourth (circa 1590-1591) tratta dalla prima novella della terza decade degli Hecatommiti di Giraldi Cinzio. G., la cui vita è così poco edificante, è invece pieno d'intenzioni morali nei suoi drammi; nei quali alcuni caratteri, specie femminili, sono delineati con grande nobilità e idealismo. Lo stile di G. è purtroppo infetto del peggiore eufuismo, enfatico e manierato; ma al G. va riconosciuto il merito di aver dato voga alla commedia romantica, così come Marlowe, più altamente, fece per la tragedia. Gli studiosi delle fonti della commedia shakespeariana non possono inoltre dimenticare che l'opera multiforme anche se caotica, riccamente fantastica, anche se ampollosa, di G. costituisce uno dei tanti collegamenti inglesi col Rinascimento italiano.
Ediz.: Complete Works ed. da A. B. Grosart, Londra 1881-86; Plays and Poems, ed. da C. Collins, Oxford 1905; Works, ed. T. H. Dickinson, Londra 1909.
Bibl.: C. M. Gaylery, Representatives English Comedies from the beginnings to Shakespeare, New York 1907; R. Simpson, An Account of R. G., Londra 1878; S. L. Wolff, R. G. and the Italian Renaissance, in Englische Studien, XXXVII (1907). Traduzione italiana di Friar Bacon and Friar Bungay a cura di R. Piccoli, in Drammi Elisabettiani, Bari 1914.