HENRYSON (o Henderson), Robert
Poeta scozzese, nato verso il 1425, morto intorno al 1500. Della sua vita si sa ben poco; secondo alcuni critici, sarebbe della famiglia di Henryson, o Henderson di Fordell; ma sembra poco probabile. Pare che abbia studiato all'estero e può darsi che sia lui quel Magister Robertus Henrisone il cui nome si legge nel 1462 nei registri dell'università di Glasgow, fondata l'anno precedente. Di preciso si sa soltanto che fu insegnante a Dunfermline, come risulta dal frontespizio delle sue Fables (1570). Si deduce la data approssimativa della sua morte dal fatto che si trova ricordato nel famoso Lament for the Makaris di Dunbar, scritto nel 1506
H. fu il più chauceriano dei poeti scozzesi e introdusse nuove forme metriche nella letteratura della scozia. L'opera sua più lunga, e in un certo senso più originale, è The Morall Fabillis of Esope, composta di tredici favole e due prologhi. Ogni favola è seguita da una lunga moralitas, ma la favola si può anche leggere da sola, mentre gl'imitatori inglesi di Chaucer avevano intrecciato favola e morale, con grave danno della prima. Il poemetto The Testament of Cresseid, nel quale H. ha voluto portare a fine la leggenda raccontata da Chaucer, fu attribuito per secoli a quest'ultimo e venne riconosciuto per opera dello scozzese solo nel 1721. Contiene bei tratti lirici, come pure ne contiene Orpheus and Eurydice, con il lamento d'Orfeo e con il suo dolce ritornello. A H. sono state attribuite altre tredici poesie più brevi, delle quali la migliore è Robene and Makyne, la prima "pastorella" della letteratura britannica.
Opere: Poems and Fables, ed. D. Laing, Edimburgo 1865; The Poems, in Scottish Text Society, ed. G. Gregory Smith, voll. 3, 1906-1914.
Bibl.: G. Gregory Smith, The Transition Period, Londra 1900; Ward, in The Cambridge History of Eng. Lit., II (1908).