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HERRICK, Robert

di Isopel May - Enciclopedia Italiana (1933)
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HERRICK, Robert

Isopel May

Poeta inglese, nato a Londra nel 1591, morto a Dean Prior (Devon) nel 1674. Perduto nell'infanzia il padre, che era di una nobile famiglia del Leicestershire, passò sotto la tutela dello zio, sir William Herrick, gioielliere del re, di cui divenne apprendista, nel 1607. Durante gli anni successivi, H. scrisse i suoi primi saggi poetici, e nel 1613 ottenne dallo zio il consenso di studiare a Cambridge. Ottenuto il diploma di baccelliere (1617), si trasferì probabilmente a Londra, dove fece amicizia con molti letterati allora famosi e in particolare con Ben Jonson. Durante questi anni scrisse liriche bacchiche ed egloghe, di cui parecchie furono musicate dai musicisti del re; fu protetto e favorito da diversi gentiluomini della corte, fra i quali il conte di Pembroke. Volendo poi entrare nella carriera ecclesiastica, fu ordinato, pare nel 1627, e seguì Buckingham all'assedio di La Rochelle, come cappellano militare. Nel 1629 Carlo I gli conferì il beneficio di Dean Prior nella contea di Devon. A questo anno risale il suo famoso Farewell unto Poetry. Non c'è dubbio ch'egli sentì la lontananza di Londra come un vero e proprio esilio, ma in quel luogo tranquillo e solitario compose le sue migliori liriche. In versi d'una grazia incomparabile celebrò i costumi, le leggende e gli avvenimenti quotidiani del paese; cantò i suoi animali domestici e la sua serva fedele Prudence Baldwin ("Prue"; H. non prese mai moglie ed è probabile che la maggior parte delle ninfe da lui celebrate siano immaginarie); lì pure compose gli epigrammi grossolani e talvolta osceni (modellati su quelli di Ben Jonson, ma privi dello spirito che anima quelli del maestro) che contrastano così stranamente con le altre sue poesie. Realista per principio, celebrò le vittorie reali dei primi anni della guerra civile, e nel 1647 venne privato del suo benefizio. Tornò a Londra, lieto di trovarvisi di nuovo (come si vede nei versi His Returne to London), prese l'abito laico e si dedicò a ordinare e pubblicare le sue opere. Già nel 1635 la sua fiaba in versi Oberon's Feast era apparsa senza il nome dell'autore; nel 1639 His Mistris Shade era stato pubblicato insieme con poesie dello Shakespeare; nel 1640 The Several Poems written by R. Herrick furono iscritti nello Stationer's Register (ma non mai stampati), mentre le altre poesie circolavano ancora manoscritte. Soltanto nel 1648 apparve l'edizione curata dall'autore, Hesperides: or, the Works Humane and Divine of R. H. Esq. Le "Poesie divine" per quanto incluse nello stesso volume, ebbero un frontespizio separato col titolo His Noble Numbers, recando la data del 1647. Nello stesso anno aveva premesso versi encomiastici a un volume dei drammi di F. Beaumont e J. Fletcher, nel 1649 contribuì con The New Charon a Lacrymae Musarum, poesie raccolte per la morte di Henry Lord Hastings. Nel 1662 riebbe il suo posto a Dean Prior, che mantenne fino alla morte.

H. ha lasciato quasi 1400 liriche, per lo più brevissime, che risentono dell'influsso classico più di quelle di qualsiasi altro lirico inglese. Artefice mirabile di metrica e di rime, seppe infondere nei suoi versi lo spirito dei grandi poeti greci e romani; artista coscienzioso, li forbì con pazienza illimitata. Egli s'ispira ai sentimenti delicati e non alle passioni travolgenti; celebra la vita semplice e gioiosa, non quella nobile e tragica; canta i fiori e le fanciulle, l'amore idillico e i Lari della casa; H. rimane uno dei più notevoli lirici inglesi.

Ediz.: The Complete Poems, ed. A. B. Crosart, Londra 1876; The Poetical Works, ed. G. Saintsbury, voll. 2, Londra 1893; The Hesperides and Noble Numbers, ed. A. Pollard, voll. 2, Londra 1898.

Bibl.: F. W. Moorman, R. H. A biogr. and crit. study, Londra 1910.

Vedi anche
William Shakespeare Shakespeare ‹šèikspië›, William. - Drammaturgo e poeta inglese (Stratford-upon-Avon 1564 - ivi 1616). Terzo degli otto figli dell'agiato commerciante di pellami John (che ricoprì cariche pubbliche a Stratford durante il regno di Maria la Cattolica) e di Mary Arden, discendente da un'antica famiglia del ... Stanford, Sir Charles Villiers Stanford ‹stä´nfëd›, Sir Charles Villiers. - Musicista irlandese (Dublino 1852 - Londra 1924); organista, compositore e direttore d'orchestra, insegnò composizione al Royal college of music di Londra (dal 1883) e fu prof. all'univ. di Cambridge (dal 1887), contribuendo, sia come organizzatore di manifestazioni ... Weisz, Rachel Attrice britannica (n. Londra 1971). Dopo una serie di film per la televisione ha debuttato al cinema nel 1995 con Death machine (1995) seguito l'anno dopo da Io ballo da sola di B. Bertolucci, film che l'ha fatta conoscere al grande pubblico. Interprete sensibile, vibrante e sensuale, dotata di uno ... Milton, John Milton ‹mìltën›, John. - Poeta inglese (Londra 1608 - ivi 1674). Il padre John (m. 1647), un notaio che aveva avuto aspirazioni artistiche e tendenza per la musica (compose salmi, mottetti, madrigali), gli fece studiare le lingue classiche, l'ebraico, l'italiano; dal precettore Th. Young, presbiteriano, ...
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    Poeta inglese (Londra 1591 - Dean Prior, Devon, 1674). Pubblicò anonima (1635) la fiaba in versi Oberon's feast, cui seguirono: His Mistris shade (1639, insieme con poesie di Shakespeare) e The sev eral poems written by R. Herrick (1640); infine apparve (1648) Hesperides: or the works both humane and ...
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Vocabolario
robèrta
roberta robèrta agg. f. [dal nome di san Roberto (v. roberziana)]. – Erba r., altro nome della cicuta rossa.
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