Psicologo e teorico della psicanalisi statunitense (n. New York 1917). Allievo di H. A. Murray e di D. Rappaport, ha diretto (1953-59) il Research center for mental health dell'università di New York, presso la quale è stato professore (1958-88, poi prof. emerito). Interessatosi dapprima a indagini di teoria della personalità, ha condiviso il tentativo di Murray di coniugare la teoria psicanalitica con quanto andava formulandosi nei campi della psicologia generale e sociale. La collaborazione con Rappaport, presso la clinica Menninger di Topeka, è stata la naturale continuazione di questo intento iniziale: cointeressato al tentativo di Rappaport di rendere più coerenti i contenuti dell'insieme delle opere che costituiscono la metapsicologia freudiana, H. è andato progressivamente distanziandosi da questo programma fino a giungere, secondo percorsi solo in parte contigui a quelli seguiti da M. Gill e R. Schafer, a una visione critica della commistione tra asserti metapsicologici e asserti clinici nella teoria freudiana, che però non giunge mai a sconfessare l'importanza di quest'ultima nella formazione clinica di ogni psicologo. Tra le opere: Methods in clinical psychology (1978); Freud reappraised. A fresh look at psychoanalitic theory (1989; trad. it. Ripensare Freud, 1994).