HOOKE, Robert
Fisico, matematico, naturalista, nato il 18 luglio 1635 a Freshwaker nell'isola di Wight, morto a Londra il 3 marzo 1703. Fece studî irregolari; ma, avendo fin dalla prima giovinezza rivelato singolari attitudini meccaniche, fu nel 1662 nominato "curator of experiments" della Royal Society, di cui l'anno dopo fu fatto socio. Nel 1665 ebbe l'insegnamento della geometria nel Gresham College.
Sono numerosissimi gli strumenti sperimentali e i dispositivi meccanici che egli ideò o perfezionò (egli vantava un centinaio di invenzioni): tra essi lo scappamento a doppio bilanciere e quello ad ancora, e l'applicazione delle molle a spirale ai bilancieri degli orologi. Appunto nella spiegazione del funzionamento di quest'ultimo dispositivo il H. ha formulato la legge ut tensio sic vis, che va ancora oggi sotto il suo nome nella teoria dell'elasticità (v. elasticità). Anche in altri casi da problemi strettamente meccanici assurse a geniali intuizioni speculative; ma l'irrequietezza con cui passava da un problema all'altro, e fors'anche lo scarso possesso di metodi matematici adeguati, gl'impedirono di pervenire a risultati precisi e conclusivi. Nelle sue ricerche di ottica abbozzò, in forma imperfetta, una teoria ondulatoria della luce, precorse la teoria dell'interferenza, osservò, prima di F. M. Grimaldi, il fenomeno della diffrazione. Inventò il cosiddetto barometro a ruota e discusse la possibilità di applicare le misure barometriche alle previsioni meteorologiche. Ebbe per primo l'idea di misurare la gravità per mezzo delle oscillazioni del pendolo. Fece buone osservazioni sulle macchie del Sole, sulla Luna, su Giove, sull'anello di Saturno, su qualche cometa, ed ebbe qualche vaga intuizione della legge di gravitazione universale, da cui fu tratto a rivendicare, di fronte al Newton, un'inesistente priorità (v. gravitazione). Fra le sue opere: Micrographia (Londra 1665); Posthumous Works (ivi 1705); Philosophical observations and experiments (ivi 1726).