PRUTZ, Robert
Poeta e critico, nato a Stettino il 30 maggio 1816, morto ivi il 21 giugno 1872. Studiò nelle università di Berlino, di Breslavia e di Halle preparandosi alla carriera accademica. La vita studentesca gli suggerì alcune fresche canzoni goliardiche, mentre i suoi primi saggi critici già rivelano le doti peculiari del suo ingegno: stile agile, prontezza di accorgimenti polemici, occhio sicuro nel cogliere i lineamenti caratteristici di uno scrittore e d'un secolo. L'arte è da lui concepita come una forma di civile milizia, onde piuttosto che all'individuo e alle sue vicende interiori egli guarda al tipo e alla parte che l'artista ebbe nella vita politica e sociale del suo tempo.
Come poeta politico, il P. oppose al famoso Rheinlied del Becker ancora nello stesso anno 1840 un suo proprio Rheinlied, propugnando il suo ideale d'una Germania vindice presso tutti i popoli dei diritti conculcati degli umili. E a questo evangelo di umana redenzione s'ispirano tanto le sue liriche (Gedichte, 1841 e 1843), quanto la commedia aristofanesca Die politische Wochenstube (1843), che nell'acredine del sarcasmo e nel vigore dell'invettiva rivela la salda tempra morale del poeta.
Perseguitato per le sue idee rivoluzionarie, il P., pur avendo dato saggio della sua larga preparazione storica nella monografia sul Göttinger Dichterbund (1841) e nella sua magistrale Geschichte des deutschen Journalismus (Hannover 1845), incompiuta, non ottenne una cattedra universitaria che dopo il'48, quando fu nominato professore di letteratura tedesca nell'università di Halle. Scrisse in quegli anni una serie di drammi storici (Dramatische Werke, voll. 4, Lipsia 1847-49), e quindi una serie di romanzi sociali (Das Engelchen, Felix, 1851; Der Musikantenturm, 1855), che insieme con i saggi critici (Die deutsche Literatur der Gegenwart, voll. 2, Lipsia 1859; Menschen und Bücher, Lipsia 1862) segnano già l'inizio di un sano realismo. Ritiratosi nel 1859 a Stettino, il P. diresse fino al 1866 la rivista Das deutsche Museum, alla quale collaborarono i maggiori scrittori contemporanei. Una nuova primavera d'amore gl'inspirò nel pieno vigore dell'età virile canti frementi di passione e riboccanti d'affetto (Aus der Heimat, 1859). Nel medesimo tempo condusse a termine l'opera sul commediografo danese Holberg (Ludwig Holberg, Stoccarda 1857), del quale egli tradusse pure il teatro (Holbergs ausgewählte Komödien, voll. 4, Hildburghausen 1868).
Bibl.: O. Roquette, Siebzig Jahre, Darmstadt 1894; E. Hohenstatter, Über die politischen Romane von R. P., Monaco 1918; A. Dietrich, R. P. als politischer Tendenzdichter, Vienna 1928. V. anche la recensione di Hebbel alla biografia del Holberg in F. Hebbel, Sämtliche Werke, a cura di R. M. Werner (Berlino 1904), voll. 12, p. 98 segg.