Storico dell'economia statunitense (New York 1926 - Oak Lawn 2013). Nei suoi studi sullo sviluppo economico degli USA ha utilizzato modelli econometrici alternativi seguendo l'impostazione della New economic history di cui è uno dei maggiori esponenti e teorici. Ha ricevuto il premio Nobel per l'economia (1993), per aver rinnovato le metodologie di ricerca nella storia economica applicando la teoria economica e i metodi quantitativi al fine di spiegare il cambiamento economico e istituzionale.
Prof. nelle univ. di Chicago (1965-75), di Rochester (1968-75), Harvard (1973-81) e di nuovo di Chicago (dal 1981), premio Nobel per l'economia nel 1993. Vivaci dibattiti e controversie ha suscitato il suo Time on the cross: the economics of Am erican negro slavery (1974, in collab. con S. L. Engerman), nel quale viene rovesciata l'interpretazione tradizionale del ruolo economico e delle condizioni materiali della schiavitù negra. Altre opere: The Union Pacific Railroad: a case in premature enterprise (1960); Railroads and American economic growth: essays in econometric history (1964); Ten lectures in the New economic history (1977); Which road to the past (1983). Presidente dal 1997 dell'American economic association, ha pubblicato ancora: Simon Kuznets and the em pirical tradition in economics (in collab. con E. M. Fogel, 1997); The escape from hunger and premature death: Europe, America, and the Third World: 1700-2100 (1997); The political realignment of the 1850s: a socioeconomic analysis (1998); The fourth great awakening: the political realignment of the 1990s and the fate of egalitarianism (1998); A guide to business ethics (1999); The slavery debates, 1952-1990: a retrospective (2003); The escape from Hunger and premature death, 1700-2100: Europe, America, and the Third World (2004).