ALESSANDRI, Roberto
Nacque a Civitavecchia il 10 dic. 1867 da famiglia di medici. Laureatosi a Roma nel 1892, iniziò una brillante carriera negli ospedali di Roma, vincendo successivamente i concorsi per l'assistentato medico-chirurgico, per i posti di aiuto chirurgo e di primario chirurgo. Fu primario, prima nell'ospedale di S. Giacomo, poi nel Policlinico Umberto I. Nello stesso tempo, esplicò anche l'attività di assistente e poi di aiuto di F. Durante, presso la clinica chirurgica di Roma. A Roma insegnò dal 1900 al 1902, come incaricato, ortopedia, e dal 1902 al 1919, come professore straordinario e poi ordinario, patologia chirurgica; nel frattempo vinse il concorso per la cattedra di clinica chirurgica a Modena. Nel 1919 la facoltà medica di Roma lo chiamò, con voto unanime, a succedere al maestro nella direzione della clinica chirurgica. Durante la prima guerra mondiale fu volontario con il grado di maggiore e poi di tenente colonnello medico, ottenendo una medaglia d'argento al valore. Fu membro del Consiglio superiore della Pubblica Istruzione e di varie accademie chirurgiche in Italia, fra cui quella di Roma, e all'estero. Dal 1906 fu pure membro dell'Associazione francese di chirurgia, ai congressi della quale partecipò, portando un valido contributo scientifico. Dalla sua scuola uscirono numerosi docenti delle università italiane. Nominato senatore il 13 giugno 1939, fu dichiarato decaduto il 30 ottobre 1944. Morì a Roma l'8 agosto 1948.
I suoi contributi scientifici riguardano campi diversi della chirurgia scientifica e pratica. Si occupò delle lesioni del cordone spermatico e del testicolo, degli innesti tessutali, di vari problemi di chirurgia renale, degli interventi chirurgici sulle vie biliari e sulla vescica, dei sarcomi gastrici, della cura chirurgica della tubercolosi del pioro, delle meningi, del cervello, del rene e del miometrio, della laminectomia, introducendo un metodo operatorio che porta il suo nome, degli aneurismi arterovenosi, delle ferite di guerra, dell'ulcera duodenale e di quella peptica postoperatoria, della chirurgia del torace e di numerosi altri problemi. Pubblicò i suoi studi in varie lingue. Per primo in Italia trattò chirurgicamente l'adenoma paratiroideo per osteite fibrosa cistica generalizzata e praticò trapianti ossei. Dette anche il suo contributo alla tecnica e alla semeiotica chirurgica.
Bibl.: C., R. A., in La Medicina Italiana,VI (1925), pp. 789 a.; G. Jannelli, R. A.,in Rassegna Internaz. di Clinica e Terapia,XIV (1933), pp. 440 s.; A. Cerami, Il prof. R. A.,in Athena,IV (1935), pp. 425 s.; A. Castiglioni, Storia della medicina,Milano 1936, p.698; Il Senato vitalizio dal 4 marzo 1848 al 7 novembre 1947,Roma 1947; E. Mingazzini, In memoria di R. A., in Urologia,XV (1948), pp. 321 s.; Encicl. Ital.,II, p. 301.