BENIGNI, Roberto
Comico, attore e regista cinematografico, nato a Misericordia (Arezzo) il 27 ottobre 1952. Ha ottenuto un grande successo in Italia e all'estero con La vita è bella (1997), dove, come in tutti i film da lui diretti, è attore oltre che regista. L'opera è caratterizzata da uno stile evocativo che nel finale sembra tramutarsi in favola; in essa B. ha messo magistralmente in evidenza l'inadeguatezza del comico, inteso come genere, di fronte alla tragedia della Shoah. Il film ha vinto nel 1998 il Gran premio della giuria al Festival di Cannes e nel 1999 ha ottenuto tre premi Oscar (per miglior film straniero, per miglior attore protagonista e per le musiche).
Negli anni Settanta B. ha raggiunto la notorietà in televisione con le trasmissioni Onda libera e L'altra domenica. Il debutto cinematografico come attore è avvenuto con Berlinguer ti voglio bene (1977), in cui si è affermato grazie a una comicità basata su una forte esuberanza verbale. Successivamente, nel ruolo del maestro elementare di Chiedo asilo (1980) di M. Ferreri, B. ha abilmente unito umorismo e malinconia.
Nella regia ha esordito nel 1983 con Tu mi turbi; nel 1984 ha diretto, con M. Troisi, Non ci resta che piangere. Del 1986 è Tuttobenigni, antologia dei suoi spettacoli dal vivo, in cui si è esibito in personali dissertazioni sulla politica, la religione, il sesso. Diretto dallo statunitense J. Jarmusch in Daunbailò (1986), si è messo in evidenza per un personalissimo slang anglo-toscano. Nel 1988, come regista e come attore, ha realizzato Il piccolo diavolo; in La voce della luna (1990), di F. Fellini, B. ha interpretato il ruolo di Salvini, personaggio sognatore e funereo. Film 'di mafia', costruito sulla struttura della 'commedia degli equivoci', è invece il lungometraggio Johnny Stecchino (1991). Nel 1993 è stato il protagonista di Son of the pink panther (Il figlio della pantera rosa) di B. Edwards, in cui nei panni di un gendarme, figlio dell'ispettore Clouseau, ha dato vita a una figura farsesca con la quale ha reso omaggio a J. Tati. Nel 1994 ha invece realizzato Il mostro, opera in cui ha riproposto i tradizionali meccanismi della comicità (la ripetizione, la stessa scena vista sotto angoli prospettici diversi) animata, però, dall'affetto nei confronti dei personaggi.
bibliografia
S. Parigi, Roberto Benigni, Napoli 1988;
G. Simonelli, G. Tramontana, Datemi un Nobel! L'opera comica di Roberto Benigni, Alessandria 1998.