BONINSEGNA, Roberto
Italia. Mantova, 13 novembre 1943 • Ruolo: centravanti • Esordio in serie A: 4 settembre 1965 (Inter-Varese, 5-2) • Squadre di appartenenza: 1963-64: Prato; 1964-65: Potenza; 1965-66: Varese; 1966-67: Cagliari; 1967: Chicago Mustangs; 1967-69: Cagliari; 1969-76: Inter; 1976-79: Juventus; 1979-80: Verona; 1980-81: Viadanese • In nazionale: 22 presenze e 9 reti (esordio: 18 novembre 1967, Svizzera-Italia, 2-2) • Vittorie: 3 Campionati italiani (1970-71, 1976-77, 1977-78), 1 Coppa Italia (1978-79), 1 Coppa UEFA (1976-77) • Carriera di allenatore: nazionale italiana under 21 di serie C (1989-2002), Mantova (da gennaio 2002)
Centravanti di sfondamento coraggioso ed egoista, cresce nel vivaio dell'Inter, ma Helenio Herrera lo giudica troppo acerbo per far parte di quella squadra che domina in campo internazionale: dopo averlo prestato a varie squadre italiane, ne avalla la cessione definitiva al Cagliari nel 1966. Lì cresce, ma è chiuso da Gigi Riva, prima punta come lui. Torna all'Inter nel 1968, in cambio di Domenghini e Gori, e nel 1971 vince lo scudetto, risultando un elemento trascinante della squadra, con 24 gol segnati. Resta nell'Inter fino al 1976 quando la Juventus guidata da Trapattoni lo acquista in cambio di Anastasi. Con la Juventus conquista due scudetti e una Coppa UEFA, accanto a Bettega. La sua carriera in azzurro è breve, ma eccellente: non convocato inizialmente da Valcareggi per il Mondiale del 1970, viene ripescato per un infortunio di Anastasi ed è protagonista anche nella leggendaria sfida con la Germania Ovest, dove segna il gol dell'1-0 e fornisce l'assist per Rivera che firma il 4-3. Mette a segno l'unico gol azzurro anche nella finale con il Brasile, che si conclude 4-1 per i sudamericani. Lascia la nazionale nel dicembre 1974, dopo il Mondiale in Germania, e il calcio professionistico nel 1980, poco prima di compiere 37 anni e dopo una stagione al Verona. Meritano di essere ricordati, oltre ai suoi gol straordinari, anche in acrobazia, i duelli durissimi con Francesco Morini della Juventus e una pesante squalifica di 11 giornate, poi ridotta a nove, inflittagli per aver tentato di aggredire l'arbitro di Varese-Cagliari, il 31 dicembre 1967.