ROBERTO d'Artois
Talora designato a torto come R. III, conte d'Artois. Fu figlio di Filippo di Conches, morto nel 1298, e di Bianca di Bretagna. Nacque nel 1287 e aspirò alla contea di Artois in nome del diritto di discendenza maschile che si applicava agli appannaggi.
Un arbitrato di Filippo il Bello lo dichiarò il 9 ottobre 1309 decaduto dal diritto. Contro questa sentenza R. elevò alte rimostranze, e Filippo tentò di pacificarlo dandogli la contea di Beaumont. Sotto Filippo il Lungo R. tornò alla carica, appoggiato unanimemente da tutto l'Artois, salvo la città di Saint-Omer. Il re di Francia sosteneva Mahaut, moglie di Ottone IV di Borgogna, che gli era divenuta suocera: R. soccombette, dovette costituirsi prigioniero allo Chatelet e un nuovo decreto del marzo 1318 confermò quello del 1309. Filippo VI di Valois, di cui R. aveva sposato la sorella, cercò di consolare il cognato elevando alla dignità di pari la contea di Beaumont-le-Roger (gennaio 1328); R. credette di poter approfittare del favore del re Filippo VI e reclamò ancora una volta l'Artois, ma questa volta esibendo documenti fabbricati con l'aiuto di Jeanne de Divion, moglie di Pierre de Broye, dai quali risultava che R. II aveva dato la contea d'Artois a Filippo col consenso di Mahaut; R. produsse inoltre 55 testimoni, e nel frattempo Mahaut morì, il 27 ottobre 1329, in un modo che non parve naturale. Anche la morte della figlia di lei, Giovanna I (21 gennaio 1330), apparve sospetta e in proposito vennero formulate accuse contro R. d'Artois sospettato di stregoneria. La questione si prolungò con la contessa Giovanna II in seguito a un'accusa di falso contro i documenti presentati. La complice di R., arrestata, confessò tutto e il 6 dicembre 1331, in base a decreto della Corte dei pari, venne bruciata. Uguale sorte subì, più tardi, la sua servente.
In quanto a R., l'8 aprile 1332 la medesima corte lo condannò al bando perpetuo e alla confisca dei beni. Ma R. s'era già messo al sicuro, prima a Namur, poi nel Brabante, infine in Inghilterra, dove fu uno degl'istigatori delle rivendicazioni del re Edoardo III contro Filippo di Valois. Questi reclamò dal re d'Inghilterra la consegna di R., poi con rescritto del 7 marzo 1337 lo dichiarò nemico del re e del regno. R. partecipò alla campagna inglese del 1340 intorno a Saint-Omer, poi alla campagna navale diretta contro Vannes che fu presa. Ma, ferito nel difendere questa città contro i Francesi, tornò a Londra dove morì nel 1342. Sua moglie, sebbene sorella del re, fu rinchiusa fin dal 1334 nello Chateau-Gaillard insieme con due dei suoi figli. Tutti furono liberati da Giovanni il Buono al suo avvento al regno.
Bibl.: Anselme, Généalogie de la maison de France, I, ivi 1726, pp. 381-84; Peigné-Delacourt, Compte des dépenses de la chevalerie de R., comte d'Artois, à Compiègne, en juin 1237, Amiens 1855; G. Callies, La trahison de R. d'A., in Positions des thèses... de l'École nationale des chartes, Parigi 1932, pp. 35-42.