ROBERTO elettore del Palatinato e re di Germania
Nato il 5 maggio 1352 dall'elettore Roberto II e da Beatrice di Sicilia, succedette al padre nel gennaio 1398. Poco dopo aderì alla crescente opposizione degli elettori ecclesiastici renani che, capitanati dall'arcivescovo Giovanni di Magonza, volevano deporre l'incapace e indegno re Venceslao e lo deposero effettivamente il 20 agosto 1400 nella dieta di Oberlahnstein per eleggere a re Roberto. R. dopo essersi assicurato nei mesi seguenti l'adesione dei principi e delle città del mezzogiorno e dell'occidente dell'impero, iniziò nel 1401 la discesa in Italia che doveva assicurargli con la corona imperiale l'assoluta preminenza su Venceslao. Gli accordi furono presi con gli antagonisti di Gian Galeazzo Visconti di Milano, fatto duca da Venceslao, e particolarmente con Francesco da Carrara, con Firenze e Venezia. Agli inizî la spedizione soffrì per la insufficienza dei mezzi pecuniarî per il pagamento delle truppe. L'incapacità del comando militare di R. consentì a Gian Galeazzo di prendere misure difensive e così l'impresa terminò dopo poche settimane con la sconfitta di Brescia (21 ottobre 1401). Ciò nonostante il re si trattenne in Italia fino all'aprile 1402 (a Padova e a Venezia) nella speranza di ottenere trattando con Firenze e Venezia i sussidî necessarî alla continuazione della spedizione. Solo dopo il fallimento di queste trattative tornò in Germania, dove la sua posizione era stata molto scossa dall'insuccesso patito. La sua presenza in Germania tolse a Venceslao il coraggio di continuare qualsiasi azione contro di lui, ma presto R. si trovò di fronte un nuovo e pericoloso nemico nella lega di Marbach, costituita nell'autunno del 1403 dall'arcivescovo Giovanni di Magonza d'accordo con alcuni principi e città della Germania meridionale e occidentale, per conseguire un più energico governo che sapesse difendere i diritti dell'impero. R. poté procedere solo trattando con la lega; non gli riuscì però di ottenerne lo scioglimento e dovette anzi riconoscerne la legittimità alla fine del 1406. Nella questione dello scisma, divenuta scottante dopo la morte dei papi romani Bonifacio IX (che nel 1403 aveva riconosciuto R. legittimo re) e Innocenzo VII, si mantenne fedele alla Chiesa romana, anche dopo che per il concilio di Pisa e l'adesione ad esso di Giovanni da Magonza fu spezzata l'unità religiosa della Germania. Adoprandosi Giovanni di Magonza sempre più apertamente per far deporre R., questi preparò un'azione militare contro di lui, ma prima che fosse iniziata moriva il 18 maggio 1410 a Oppenheim. Fu sepolto nella chiesa di Santo Spirito di Heidelberg.
Bibl.: J. Chmel, Regesta chronologico-diplomatica Ruperti regis Romanorum, Francoforte 1834; C. Höfler, R. von der Pfalz, Friburgo 1861; Deutsche Reichstagssakten, a cura della Hist. Komm. bei der baier. Akad., IV-VI, Berlino 1877-87; A. Winkelmann, Der Romzug R.s v. d. Pfalz, Innsbruck 1892; L. Graf v. Oberndorff, Regesten d. Pfalzgrafen am Rhein, voll. 2, ivi 1912-1919.