SAVELLI, Roberto
SAVELLI, Roberto. – Nacque a Perugia il 17 aprile 1895 da Emanuele e da Teresa Pelicati.
Si laureò in agraria presso l’Università di Perugia nel 1917, dove intraprese le prime ricerche sperimentali avendo come guida il naturalista pavese Osvaldo Kruch, del quale fu assistente fino al 1921. Nel 1922, sempre in qualità di assistente, fu a Bari presso l’Istituto superiore agrario. Nel 1920, grazie anche a una borsa sovvenzionata dal ministero dell’Agricoltura, intraprese studi di genetica applicata al mondo vegetale, avendo dapprima come riferimento l’istituto botanico dell’Università di Roma e poi, a Rovigo, la Stazione di bieticoltura, allora diretta da Ottavio Munerati. Nel 1930 Savelli ottenne la cattedra di botanica presso l’Università di Ferrara. Di lì passò all’istituto botanico dell’Università di Catania, dove insegnò botanica dal 1931 al 1940, assumendo al contempo la carica di direttore dell’Orto botanico. Savelli rivolse la sua attenzione a questioni relative alla genetica, alla fisiologia vegetale e a fenomeni di pertinenza della citologia e fisiologia della cellula, riunendo attorno a sé collaboratori come Nerina Soster, Gaetana Casalaina e Carmela Caruso. Nel 1940 si trasferì presso l’istituto di botanica dell’Università degli studi di Genova e nel 1941 si trasferì a Bologna, dove rimase fino al pensionamento, nel 1965.
Fu nominato socio benedettino dell’Accademia delle scienze dell’Istituto di Bologna nel 1955, socio dell’Accademia Gioenia, socio corrispondente dell’Accademia dei Lincei nel 1958, poi socio nazionale nel 1963.
Savelli fu figura estremamente schiva, di indole solitaria, di fatto interamente concentrato nelle sue ricerche sul regno vegetale, che indagò in numerosi ambiti con indiscutibile originalità metodologica e ricchezza di risultati. Nel corso della sua carriera produsse oltre duecento contributi scientifici: preponderante fu il settore concernente la sessualità delle piante superiori, cui destinò un centinaio di lavori, comprendenti approcci genetici, morfologici, teratologici e di biologia fiorale; circa quaranta gli studi rivolti alla citologia; fra i rimanenti, ampia fu la sezione dedicata agli studi di fisiologia vegetale (fisiologia del seme e processi germinativi).
Nel 1920, appena laureato, Savelli prese a indagare il valore morfologico della mutazione pistillodica ovulare in Nicotiana silvestri. Fra questi primi saggi uscirono Anomalie delle plantule e anomalie di germinazione in Nicotiana (in Nuovo giornale botanico italiano, n.s., 1920, vol. 17, pp. 129-153); Apomissa ed ibridazioni difficili in Nicotiana (in Bullettino della Società botanica italiana, 1920, pp. 22-30); Variazione brusca in Nicotiana sylvestris Spegazzini (in Annali di botanica, 1922, vol. 15, pp. 167-263). Tali ricerche, ignorate in Italia, furono particolarmente apprezzate all’estero, in special modo dall’insigne botanico olandese Hugo de Vries. Nel biennio 1924-25 Savelli poté presentare ben sette note lincee, tra cui Sul valore genetico del processo di “jonolisi” dei gameti (in Rendiconti della Reale Accademia dei Lincei. Classe di scienze fisiche, matematiche e naturali, s. 5, 1924, vol. 33, pp. 421-424) e Di un effetto collaterale e di un rapido metodo di studio della “jonolisi” (ibid., n.s., 1925, vol. 2, pp. 53-61); altrettanto interessanti furono le note critiche alle ricerche condotte da Alberto Pirovano sulla mutazione delle specie botaniche indotte elettricamente, tra cui Teoria genetica sulle “mutazioni elettriche” ottenute da Alberto Pirovano (ibid., s. 5, 1924, vol. 33, pp. 273-278). Il saggio Androcarpi endodinami in ibridi di Cucurbita (in Nuovo giornale botanico italiano, n.s., 1926, vol. 33, pp. 490-499) inaugurò un ulteriore ambito di ricerche di lunga lena su Cucurbita, in cui Savelli mise in evidenza un complesso ciclo di intersessualità che si manifesta spontaneamente in dipendenza da fattori trasmissibili ereditariamente anche mediante incroci.
Nel 1926 pubblicò Intorno all’uso di “polline coadiuvante” per favorire l’ottenimento d’ibridi tra forme poco affini (ibid., pp. 470-489), in cui avanzò su basi teoriche l’ipotesi secondo cui, quando si effettua un incrocio incompatibile «la reazione di incompatibilità può essere abolita se si usa, mescolato al polline incompatibile, del polline compatibile devitalizzato» (Pacini, in 100 anni..., 1988, p. 350). L’ipotesi, indipendentemente scoperta e dimostrata da Ivan Michurin nei primi anni Cinquanta, va sotto il nome di mentor effect o mentor pollen.
Nel 1927, continuando ad approfondire gli studi su Cucurbita e Nicotiana, affrontò un’altra delicata questione, pubblicando Mancata conferma delle “leggi razionali” del Giglio-Tos sull’ibridismo (in Rendiconti della Accademia nazionale dei Lincei. Classe di scienze fisiche, matematiche e naturali, n.s., 1927, vol. 5, pp. 457-462), in cui poté sottoporre a rigorosa prova sperimentale quanto enunciato da Ermanno Giglio Tos nel saggio L’eredità e le leggi razionali dell’ibridismo (Torino 1908).
Fra il 1929 e il 1930, coadiuvato da Nerina Soster, Savelli inaugurò un nuovo campo di ricerche, indagando questa volta i fenomeni di mutazione brusca nella canapa (come Provocazione della monofillia in Cannabis sativa L. mediante traumi, in Rendiconti della Accademia nazionale dei Lincei. Classe di scienze fisiche, matematiche e naturali, 1929, vol. 10, pp. 604-609). Sempre con Soster, proseguì altri esperimenti, resi noti in Berillio e Cinconina su germinazioni di Sinapis Alba (in Bullettino dell’orto botanico della Regia Università di Napoli, 1932, n. 11, pp. 35-40). Nel 1931, incaricato della lezione di apertura dell’anno accademico presso l’Università di Ferrara, dove era stato appena chiamato a ricoprire la cattedra di botanica, Savelli scelse un tema di indole generale: Scienza dell’eredità: discorso letto il giorno 8 novembre 1931 inaugurando l’anno accademico 1931-1932 nella Università degli studi di Ferrara (Ferrara 1931).
Nel 1933, due anni dopo l’arrivo a Catania, impostò un nuovo protocollo di indagine citologica: in Fisiopatologia dei plastidi: I, Eziolamento dell’Aloe (in Bullettino dell’orto botanico della Regia Università di Napoli, 1933, n. 12, pp. 111-140) affrontò pionieristicamente «il problema delle interconversioni plastidiali osservando le modificazioni citologiche in connessione ai processi di eziolamento in Aloe» (Honsell, in 100 anni..., 1988, p. 137).
Seguirono altri saggi ricchi di nuovi contributi e metodologicamente ineccepibili: Eleocloroplasto (in Rendiconti della Reale Accademia dei Lincei. Classe di scienze fisiche, matematiche e naturali, s. 6, 1933, vol. 33, pp. 172-175); Dimorfismo del cloroplasto (in Bullettino dell’orto botanico della Regia Università di Napoli, 1933, vol. 12, pp. 43-53); Leucosterinoplasto (in Rendiconti della Accademia nazionale dei Lincei. Classe di scienze fisiche, matematiche e naturali, 1936, vol. 23, pp. 951-953).
Nel 1936 Savelli inaugurò nel campo degli studi citologici una serie di ricerche concernenti i cosiddetti fenomeni di granulazione, riscontrati in due specie di Cephalocereus, e poi estesi a parecchie altre cactacee. Con la pubblicazione di La photopoïèse d’un carotinoide rouge préchlorophyllien dans l’évolution normale et la physiopathologie des chloroplastes d’Aloe (in Protoplasma, 1936, vol. 29, pp. 350-354), descrisse la fotopoiesi di un carotenoide rosso nei cloroplasti di Aloe. Seguirono alcune ricerche condotte assieme a Carmela Caruso sia con Sulla frequenza delle sterine nelle secrezioni del clorenchima (ibid., 1938, vol. 31, pp. 273-276) e Intorno ad un preteso incluso citoplasmatico ceroso (pp. 298-301), in cui fu ipotizzato che gli inclusi cerosi protoplasmatici potessero essere avvolti da una propria membrana (Honsell, in 100 anni..., 1988, p. 133); sia con La nature chimique du dépôt qu’engendre la réaction de Molisch (in Bulletin de la Société botanique de France, 1938, vol. 87, pp. 79-82), in cui si misurarono con questioni di tecnica di laboratorio (ma Savelli si era già interessato a questioni analoghe nel 1933 pubblicando Sull’andamento della reazione di Sidorin, sul Bullettino dell’orto botanico della Regia Università di Napoli, vol. 12, pp. 79-97).
Negli anni successivi il secondo conflitto mondiale Savelli si occupò di fotolisi relativa ai globuli rossi (Sulla fotolisi dei globuli rossi del sangue, in Cesalpinia: raccolta di memorie scientifiche, saggi e note critiche, Bologna 1950, pp. 1-27) e continuò a occuparsi di genetica e di questioni relative alla determinazione del sesso, pubblicando fra l’altro Appunti di fisiologia e di patologia nucleare (ibid., Bologna 1958, pp. 3-44) e Memoriette di torrida estate: I. Ingiallimento di alcuni Cephaloreus: degenerazione degli sterinoplasti e modificazioni dei loro «cristalli liquidi» (ibid., Bologna 1959, pp. 3-37).
Un cenno a parte merita l’ampia produzione che Savelli dedicò al settore storico e biografico, come il ricordo di Ottone Penzig (in Nuovo giornale botanico italiano, 1930, vol. 37, pp. 757-788), l’agile storia dell’Orto botanico bolognese (L’orto botanico di Bologna, Bologna 1963), e le ricerche dedicate a figure e questioni della storia della biologia come Une étrange méprise dans l’histoire de la biologie: la prétendue intervention de l’inventeur de la pile dans la controversie sur la sexualité végétale (in Cesalpinia..., Bologna 1956, pp. 33-63); L’opera biologica di Antonio Vallisnieri (in Physis, 1961, vol. 3, pp. 269-308), Giovan Battista Amici, botanist (on the first Centenary of his death) (ibid., 1965, vol. 7, pp. 5-47). Savelli dedicò anche numerosi lavori a questioni di ottica, tra cui Grimaldi e la rifrazione (in Cesalpinia..., Bologna 1951, pp. 1-175); Giovan Battista Baliani e la natura della luce (ibid., Bologna 1953, pp. 1-20); La luce galilejana (ibid., pp. 429-472). Morì a Bologna il 13 ottobre 1968.
Fonti e Bibl.: A bibliography of plant genetics, a cura di M.F. Warner - M.A. Sherman - E.M. Colvin, Washington D.C. 1934, pp. 380-383; A. Béguinot, Botanica, Milano 1938, ad ind.; G. M[azzolani], R. S., 1895-1968, in Annali di botanica, 1970-1971, vol. 30, pp. 246-255 (con ritratto e bibliografia delle opere); S. Tonzig, R. S. Discorso commemorativo pronunciato nella seduta ordinaria del 10 marzo 1973, Roma 1973; 100 anni di ricerche botaniche in Italia (1888-1988), a cura di F. Pedrotti, Firenze 1988 (in partic. E. Honsell, Citologia, pp. 133, 135-137; G.T. Scarascia Mugnozza, Citogenetica e genetica vegetale ed agraria, pp. 326, 342; E. Pacini, Biologia della riproduzione, p. 350); M. De Matteis Tortora - R. Nazzaro - A. Moretti, Bullettino dell’orto botanico della Regia Università di Napoli. Indice dei lavori pubblicati dal 1899 al 1947. Index of papers published from 1899-1947, in Delpinoa, 2007, vol. 49, pp. 137-149; S. Peccerini, Le collezioni botaniche dell’Università di Genova: storia del museo e dell’orto botanico, in Atti del XIV Congresso ANMS. Il Patrimonio della scienza. Collezioni di interesse storico..., Torino... 2004, a cura di C. Cilli - G. Malerba - G. Giacobini, in Museologia scientifica. Memorie, 2008, vol. 2, pp. 156-160; Accademia nazionale dei Lincei, Inventario dell’Archivio (1944-1965), a cura di P. Cagiano de Azevedo, Roma 2013, pp. 25, 29, 40.