MATTA (Matta Echaurren), Roberto Sebastian
Pittore, nato a Santiago del Chile l'11 novembre 1912. Terminati gli studi di architettura, andò nel 1933 a Parigi dove lavorò nello studio di Le Corbusier. Nel 1937, tramite Dalì, ebbe modo di conoscere Breton e l'anno successivo iniziò la sua attività pittorica, che s'inserì fin dagl'inizi nell'area culturale del Surrealismo. Trasferitosi negli Stati Uniti nel 1939, lavorò a contatto col gruppo surrealista emigrato. Periodo, questo, particolarmente importante sia per l'opera di M. che per l'influenza che essa esercitò sulla pittura americana: su A. Gorky per es., e sulla pittura latino-americana in genere. La sua prima personale ebbe luogo a New York nel 1940; nel 1947 tenne la prima mostra a Parigi (Galleria Drouin). A partire dal 1950 soggiornò stabilmente tra Parigi e l'Italia, dove attualmente vive e lavora. Numerosissime sono le retrospettive della sua opera, organizzate da musei europei e americani: tra le più importanti, quelle dei musei di New York, Minneapolis e Boston (1957), di Bologna (1963), di Saint-Denis (1967), di Berlino (1970) e la grande mostra circolante Per il Chile a Bologna, Rimini, Ferrara, Livorno, Firenze, Stoccolma (1973-74). Le sue prime opere, le Morphologies psychologiques, che Breton definì "automatisme absolu", nascono dall'immediatezza espressiva della scrittura automatica, di chiara derivazione surrealista: forme astratte inserite in campi cromatici, liberamente espressive, e che preannunciano l'automatismo di certa pittura gestuale. È attorno al 1942 che la figura umana compare come protagonista dei suoi dipinti e dei disegni con immagini tratte da un universo a un tempo primitivo e tecnologico, che domineranno tutta la sua opera. Lo spazio pittorico entro cui vengono inseriti tali "personaggi" è quello che le grandi tele suggeriscono attraverso una dimensione estremamente complessa, nata da sottili riferimenti psicologici e una violenta carica vitalistica. Le situazioni conflittuali che essi esprimono sono quelle derivate dal "vissuto quotidiano" dell'uomo moderno, ma anche, e specialmente, da una sua partecipazione alla realtà sociale e politica che lo circonda: tema, questo, che è costantemente presente nell'opera di Matta. Lo si può seguire attraverso le sue opere più note: Being with a horrible crisis in the society (1945-46); il grande quadro eseguito durante la guerra d'Algeria (La question Djamila, premio Marzotto nel 1962), quello dedicato a Grimau (Grimau-Les puissances du désordre, 1964-65) o i più recenti dipinti per il Chile. Vedi tav. f. t.
Bibl.: Autori vari, Arte e rivoluzione, Catalogo della mostra al Museo civico di Bologna, Bologna 1963; F.C. Toussaint, Entretien avec Matta sur le Surréalisme et la Révolution, in Les Lettres Françaises, giugno 1966 (testo riportato nel catalogo dell'esposizione alla Galleria Alexandre Jolas, Parigi 1975).