BONOLA, Rocco
Nato a Novara il 19 ag. 1736, entrò, come novizio, nella Compagnia di Gesù, nella città natale, il 10 ott. 1751. Presi gli ordini, insegnò filosofia, sempre a Novara, uscendo poi dalla Compagnia nel 1768 per motivi non noti. Dal 1788 al 1796 svolse un'intensa attività di pubblicista, prendendo particolarmente di mira i giansenisti italiani. Quindi il B. ritornò nell'ombra; sappiamo che nel maggio 1811si trovava a Milano accanto ad Angelo Mai. Ignota è la data della sua morte.
Il B. fu uno dei primi ad entrare in lizza nella violenta polemica che fu scatenata dalla Curia romana contro Scipione de' Ricci, con la Lettera di un arcivescovo all'ill.mo e rev.mo mons. Scipione Ricci vescovo di Pistoia e Prato sopra la sua pastorale de' 5 ott. 1787, Aiaccio 1788, cui fece seguito la Seconda lettera... sopra la sua pastorale de' 18 maggio 1788, ibid. 1788; in esse il B. rileva l'inconciliabilità delle posizioni assunte dal vescovo di Pistoia con la dottrina del primato del papa e la pericolosità anche per l'autorità vescovile di alcune sue affermazioni che sembrano riservare ai parroci diritti e prerogative incompatibili con la tradizionale struttura gerarchica della Chiesa.
Gli stessi concetti furono ripetuti nella Lettera scritta da mons. vescovo di... al sig. abate N. N. di Pistoia,sopra i diritti originali de' vescovi, inserita nel Supplemento al Giornale ecclesiastico di Roma, I (1789), pp. 81-106, che per l'autorevolezza del foglio romano dimostra come fin d'allora si progettava una condanna del giansenismo ricciano. Vedeva contemporaneamente la luce La Lega della teologia moderna colla filosofia a' danni della Chiesa di Gesù Cristo in una lettera di un parroco di città ad un parroco di campagna per servire di risposta al confronto istorico dei nuovi con gli antichi regolamenti rapporto alla polizia della Chiesa,per trattenimento de' parrochi di campagna, s. l. 1789: scopodell'opuscolo è dimostrare l'esistenza di un complotto ai danni della religione cattolica, ordito dai filosofi e dai giansenisti, e la pericolosità di questi ultimi che per il raggiungimento dei loro scopi si servono di armi subdole: l'annientamento della gerarchia ecclesiastica e un eccessivo rigorismo morale che provoca la dispersione dei fedeli. Al B. risposero polemicamente i giansenisti Luigi Molgora con La Lega della teologia moderna con la filosofia a vantaggio della Chiesa di Gesù Cristo, s.l.né d. (ma 1790) e V. Palmieri con una recensione apparsa negli Annali ecclesiastici di Firenze (29 genn. 1790).
Il B. continuò, quindi, i suoi attacchi colpendo il cenacolo giansenista dell'università pavese, ove insegnavano P. Tamburini, G. Zola, G. Fontana, con i Dubbiproposti alli signori professori della Facoltà teologica di Pavia, s. l.1790, in cui, portando alle estreme conseguenze alcuni principi contenuti nelle tesi discusse a Pavia, sosteneva che si sarebbe giunti al protestantesimo; e al Tamburini, che contrattaccava con la Risposta di frate Tiburzio..., Pavia 1790, replicò con la Lettera gratulatoria di un protestante di Strasburgo a Fra Tiburzio..., s. l. 1790. Alla stessa polemica sono connesse le Osservazioni di R. B. sopra diverse tesi già sostenute nella università di Pavia,con annotazioni di Severino Deserti, s. l. 1796, scritte dal B. nel 1793 ed edite da F. Guasco (S. Deserti): dopo lo scoppio della Rivoluzione in Francia e l'appoggio dato dai giansenisti pavesi alla costituzione civile del clero, sembrò al B. più reale che mai il progetto di Borgo Fontana contro la Chiesa.
Fonti e Bibl.: E. Codignola, Carteggi di giansenisti liguri, II, Firenze 1941, p. 189 n. 2; A. Mai, Epistolario, a cura di G. Gervasoni, I, Firenze 1954, pp. 48, 420; Giorn. eceles. di Roma, IV (1789), p. 272; V (1790), p. 76; G. Cernitori, Bibl. polemica degli scrittori che dal 1770 sino al 1793hanno difesi o impugnati i dogmi della Cattolica Romana Chiesa, Roma 1793, pp. 24 s., 86 s.; C. Sommervogel, Bibliothèque de la Compagnie de Jésus, I, Bruxelles-Paris 1890, col. 1760; H. Hurter, Nomenclator literarius..., V, Oeniponte 1911, coll. 524, 797; A. Aquarone, Giansenismo italiano e rivoluzione francese prima del triennio giacobino, in Rass. stor. del Risorg., XLIX (1962), p. 563.