COMANEDDI (Comanedi), Rocco
Nacque poco prima della metà del sec. XVIII a Cima Valsolda (Como) e secondo la tradizione studiò pittura con Carlo Innocenzo Carloni. La prima commissione ufficiale di cui siamo a conoscenza è del 1768 ad Asti dove con G. Perego affrescò le Tre virtù teologali nella volta della sala capitolare del duomo, dove Carioni lavorò nel 1773 (C. Bertolotto, in Guida breve al patrimonio artist. delle prov. piemontesi, Torino 1979, p. 33). Nel 1771 il C. era a Parma, dove presso l'Accademia di belle arti vinse una "onorevole menzione pel disegno del nudo" e seguì la scuola di B. Bossi per l'incisione in rame (incise l'affresco di Agostino Carracci oggi nella Pinacoteca: Parma, Soprint. per i Beni artistici e storici..., E. Scarabelli Zunti, Memorie..., ms., ad vocem). In seguito l'attività del C. si svolse a Torino (o nelle vicinanze).
Prima del 1776 (F. Bartoli, Notizia delle pitture... d'Italia. I, Venezia 1776, p. 3) aveva dipinto ad affresco la volta della cappella dell'Addolorata (distrutta) nella chiesa dell'Annunziata a Torino; ed è documentato un suo lavoro di restauro nella stessa chiesa, (pagato nel 1775: Tamburini, 1968, p. 174 nota 27). Nel 1777 (e ancora nel 1780 e 1798) è menzionato nei documenti come membro della Compagnia di S. Luca (Torino, Archivio storico dell'Accad. Albertina, La Confrat. di S. Luca, 1652-1928, ms., p. 9).
Nella chiesa di S. Domenico a Torino, tra il 1779 e il 1781, il C. dipinse il Miracolo di s. Vincenzo Ferreri e l'affresco decorativo che circonda la tela con il Beato Amedeo di L. Pécheux.
Nel 1790 affrescò le figure per le quadrature di G. Perego sul soffitto della camera da letto nell'appartamento al piano terreno del palazzo del principe di Carignano e collaborò alle nuove decorazioni delle sale a ponente al piano terreno del palazzo Falletti di Barolo.
Nel 1780 e nel 1782 il suo nome compare tra gli allievi della scuola di disegno dell'Accademia Albertina e risulta abitare vicino alla chiesa di S. Croce (Astrusa-di Macco, 1980, III, p. 1424). Nel 1786 restaurò l'affresco con S. Antonio di Federico (non Isidoro) Bianchi nella volta della chiesa di S. Tommaso (distrutta) dove egli stesso dipinse ad affresco una Immacolata sulla volta del coro; mentre sarebbero del 1788 alcune decorazioni nel castello di Cinzano (Bosio, in Schede Vesme). Firmata e datata 1789 è una delle quattro sovrapporte con Azioni di Ercole e Bellerofonte dell'appartamento del duca d'Aosta al secondo piano del palazzo reale di Torino, camera d'udienza del duca, nella quale l'anno prima aveva decorato la volta raffigurando il Trionfo di casa Savoia (Astrusa-di Macco, 1980, I, pp. 102 s.).
Nel 1791 fu pagato l'affresco con la Gloria di s. Rocco nella volta del coro della chiesa omonima, opera che venne esaltata in un sonetto su foglio a stampa del 1790 (Schede Vesme; Tamburini, 1968, pp. 195 s.). La Confraternita dei battuti bianchi di Cavallermaggiore conserva ancora la pala dell'altar maggiore (Angelo esaltante la croce con i ss. Giovannino e Bernardino) firmata e datata 1790 (Astrusa-di Macco, III, p. 1424). Nel 1792 fu esposta la grande pala con Madonna con Bambino e santi nella chiesa torinese di S. Filippo celebrata in sonetti d'occasione (Schede Vesme).
Dagli ultimi anni del secolo, il nome del C. praticamente non compare più tra quelli degli artisti attivi a Torino. Molto probabilmente sono anteriori al 1811 gli affreschi con Angeli recanti trofei nelle specchiature triangolari della cupola nella parrocchiale di Balangero. In Schede Vesme è dato vivente ancora nel 1819.
Fonti e Bibl.: oltre a Schede Vesme, I, Torino 1963, p. 347, si veda: Dieci giorni in Torino, Almanacco... pel 1831, Torino 1831, pp. 67, 207; L. Tamburini, Le chiese di Torino, Torino s.d. [1968], ad Indicem; A. Barigozzi Brini, in Disegni del Settecento lombardo (catal.), Vicenza 1973, pp. 30 s., tavv. 20-22; F. Dalmasso, Un appartamento nuziale nel palazzo reale di Torino, in Antologia di belle arti, IV (1980), 13-14, pp. 19, 24; P. Astrua-M. di Macco, in Cultura figurat. e architettonica negli Stati del re di Sardegna (catal.), Torino 1980, I, pp. 102 s.; III, pp. 1423 s.; U. Thieme-F. Becker, Künstlerlexikon, VII, p. 266.