ROCHESTER, John Wilmot, conte di
Poeta inglese, nato a Ditchley (Oxfordshire) nel 1647, morto a Stigh Lodge, Woodstock Park, il 26 luglio 1680, celebre per il suo libertinaggio e le sue scapestratezze, che sarebbero state la causa della sua morte a 33 anni. Scrisse poesie leggiere, spesso licenziose; ma talvolta ha anch'egli accenti di tenerezza. Cortigiano della Restaurazione, fu l'ultimo dei cosiddetti cavalier lyrists. Le sue cose migliori sono i Songs, come My dear Mistress has a heart, I cannot change as others do, ecc., e il poemetto satirico sul nulla, Upon Nothing. Le sue lettere familiari lo mostrano sotto un aspetto più umano, e la sua conversione sul letto di morte per opera del vescovo Burnet è una delle più leggendarie (se ne ha la narrazione del Burnet stesso, 1680).
Le molte edizioni contemporanee gli attribuiscono spesso poesie altrui. La più purgata è quella del 1691; se ne ha una anche negli English Poets del Chalmers, vol. VIII. The Collected Works of J. W. earl of R., ed. d. Hayward, Londra 1926.
Bibl.: S. Prinz, J. W., earl of R., his life and writings, Lipsia 1927 ("Palestra", 154), con epistolario, bibliografia, documenti, ecc.