rodere
Con costrutto transitivo, nel senso di " mordere ", " sgretolare con i denti ", nelle parole del conte Ugolino: Ma se le mie parole esser dien seme / che frutti infamia al traditor ch'i' rodo, / parlare e lagrimar vedrai insieme (If XXXIII 8); pronominale, suscita idea " di operazione prolungata e (per contesto) ferocemente goduta " (Mattalia), in XXXII 130 non altrimenti Tidëo si rose / le tempie a Menalippo per disdegno. Figuratamente, in Rime CIII 25 perché non ti ritemi / sì di rodermi il core a scorza a scorza...?, " divorarmelo a fibra a fibra ".
Detto di un corso d'acqua che " corrode ", " fora " con l'azione di erosione, in If XXXIV 131 un ruscelletto... quivi discende / per la buca d'un sasso, ch'elli ha roso. Per " dissipare ", " disperdere ": 'l caldo ha róse / le temperanze d'i vapori spessi, Pd V 134.
Con costrutto riflessivo reciproco vale " angariarsi, tormentarsi gli uni con gli altri ", detto dei Fiorentini: l'un l'altro si rode / di quei ch'un muro e una fossa serra (Pg VI 83).