RODEZ (A. T., 35-36)
Città della Francia centro-meridionale capoluogo del dipartimento dell'Aveyron, con 16.195 ab. nel 1931 (14.201 nel 192b); è posta sulla sommità di una collina a m. 633, dominando dall'alto la riva destra dell'Aveyron, e ha aspetto severo, con bei viali sulle antiche mura, donde si gode un magnifico panorama. È sede di vescovato, di prefettura, di corte d'assise, di tribunale di prima istanza e commercio; ha scuole primarie e secondarie. L'industria è scarsamente rappresentata da alcuni lanifici, fabbriche di merletti, fonderie. Ha un commercio abbastanza attivo di formaggi, bestiame, lane, telerie. Per le comunicazioni è servita da una linea della rete del Mezzogiorno che la unisce a Castelnaudary e dalla linea d'Orléans.
Sembra che sia la località chiamata Segodunum dai Galli e Ruthena dai Romani. Alla fine del sec. IV o all'inizio del V vi fu stabilito un vescovato e per tutto il Medioevo il dominio fu diviso tra i vescovi che dominavano nella "Cité" e i conti che comandavano nel "Bourg", e da ciò derivarono frequenti guerre intestine. Fu occupata dagl'Inglesi dal 1360 al 1368. Durante la guerra di religione rimase fedele al partito cattolico. Fu riunita alla corona da Enrico IV, e divenne la capitale effettiva del Rouergue, rimanendo tale fino alla rivoluzione.
Monumenti. - Il principale monumento di Rodez è la cattedrale, della quale s'iniziò la ricostruzione nel 1277 sul luogo dell'antica cattedrale romanica. Nel 1297 furono terminate l'abside e le due prime travate del coro; in seguito si procedette ai lavori assai piû lentamente. Nel 1500 si lavorò alla facciata, ma facciata e campanile non furono terminati che nel 1535. La chiesa ha tre navate con transetto ben delineato, e coro molto ampio con ambulacro a cappelle; la sua struttura è simile a quella delle cattedrali del nord, con grandi arcate, "triforio", finestre e vòlte; e per analogia con le cattedrali di Limoges e Clermont-Ferrand, fece supporre che il primo architetto ne fosse Jean Deschamps, che sarebbe poi stato chiamato a Narbona; tuttavia certi caratteri di stile flamboyant, specie la tendenza alla semplificazione dei pilastri e il fondersi delle nervature, sono qui assai più accentuati. Il calcare rosso con cui l'edificio è costruito gli dà un colore particolarmente pittoresco. Nell'interno sono conservate parecchie importanti opere d'arte, della fine del sec. XV e del principio del XVI: i resti del tramezzo, una pala d'altare in pietra e un Santo Stefano di pietra dipinta. Parecchie cappelle hanno bellissime chiusure scolpite. La chiesa di Saint-Amans, in parte di struttura romanica, fu rifatta esternamente nel secolo XVIII. Rodez conserva inoltre alcuni resti delle antiche mura e di edifici dei secoli XIV, XV e XVI (palazzo d'Armagnac). Un piccolo museo raccoglie le opere dello scultore aveyronese Denys Puech.
Bibl.: Bion de Maarlavage, Histoire de la cathédrale de Rodez, Rodez 1875; E. Mâle, Arts et artistes du Moyen âge, Parigi 1927; R. Rey, L'art gothique du Midi de la France, ivi 1934.