RODIO
. Elemento chimico con simbolo Rh, peso atomico 102,9, numero atomico 45. Scoperto nel 1803 da Wollaston nel platino nativo e così chiamato per il colore roseo (ῥόδεος) che presentano numerosi suoi sali. Si rinviene sempre nei minerali di platino dai quali si estrae e si separa.
Proprietà. - Allo stato compatto ha colore bianco-argenteo; è duro, molto duttile e malleabile; peso spec. 12,1; fonde a 1970°. Non si altera all'aria; non viene attaccato dagli acidi; pochissimo dall'acqua regia, bensì dal cloro a caldo, specialmente in presenza di cloruri alcalini. Fuso con bisolfato potassico si trasforma in solfato rodico-potassico. Si può ottenere allo stato suddiviso, come spugna, decomponendo col calore il clororodiato d'ammonio RhCl6(NH4)3, come polvere nera, riducendo la soluzione alcalina di un suo sale con acido formico o idrazina. In tale stato si scioglie nell'acqua regia ed esercita azioni catalitiche molto intense.
Composti. - Come l'iridio, suo omologo nel sistema periodico, il rodio funziona da bi-, tri- e tetravalente, dando cioè gli ossidi RhO, Rh2O3, RhO2, dei quali soltanto il sesquiossido Rh2O3 dà origine a sali. Fra questi il tricloruro RhCl3 si ottiene come massa rosso-bruna scaldando il metallo suddiviso in corrente di cloro; con i cloruri alcalini esso forma sali complessi, di colore rosso intenso, fra i quali quello sodico RhCl6Na3•9H2O che si prepara facendo agire a caldo il cloro-su una miscela di rodio suddiviso con cloruro sodico e che si può considerare il composto praticamente più importante del rodio, anche per la sua notevole solubilità. Dalla soluzione del cloruro l'idrato potassico precipita l'idrato Rh(OH)3, amorfo, bruno nerastro, e l'acido solfidrico, a caldo, il solfuro Rh2S3, bruno, insolubile nel solfuro ammonico, solubile in acido nitrico bollente. Il solfato Rh2(SO4)3, dà allumi con i solfati alcalini che cristallizzano in ottaedri gialli. Nella sua forma trivalente il rodio forma numerosi sali complessi, quali i nitriti, ad esempio [Rh(NO2)6]K3 ed i cianuri, ad es. [Rh(CN)6]K3, nonché composti ammoniacali. Il biossido RhO2 si ottiene fondendo il rodio suddiviso con potassa e nitro; ha funzione debolmente acida.
Riconoscimento. - Tutti i composti del rodio, scaldati in corrente d'idrogeno vengono ridotti a rodio metallico; questo, fuso con pirosolfato potassico, genera solfato rodico-potassico che dà con acqua una soluzione gialla, la quale per aggiunta di acido cloridrico diviene rossa (reazione caratteristica).
Usi. - Il rodio, molto raro e costoso, si usa specialmente per la costruzione del pirometro elettrico di Le Châtelier. Piccole quantità di esso, insieme con oro, bismuto e antimonio, servono a produrre, per arroventamento, una lucentezza aurea sulle porcellane.
Bibl.: P. Pascal, Traité de chimie minérale, X, Parigi 1932, pag. 529 segg.