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RODOLFO de Rivo

di Giuseppe De Luca - Enciclopedia Italiana (1936)
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RODOLFO de Rivo

Giuseppe De Luca

Nome latinizzato dell'olandese Roelof (Roilof) van der Beek (van der Beeken). Nato a Breda, nel Brabante, circa la metà del sec. XIV, iniziò in patria gli studî e li compì in Italia, dove rimase dal 1362 al 1366 a Roma e a Bologna; fu quindi a Parigi dal 1367 al 1373, indi a Orléans (1373-75). È a Roma nuovamente nel 1381; diviene decano di Tongern per il 1383 e prende parte alla vita ecclesiastica del tempo; nel 1397 è creato rettore dell'università di Colonia. Morì di peste il 5 novembre 1401 a Tongern, dov'era ritornato. A lui, magister artium, si debbono molti scritti grammaticali; ma la sua fama maggiore sta nei trattati liturgici: il Martyrologium in versi, il Calendarius ecclesiasticus generalis, il trattato De psalterio observando, il Liber de officiis ecclesiasticis. Le sue dottrine ebbero grande importanza nella storia e nella pratica della liturgia.

Bibl.: C. Mohlberg, Radulph de Rivo, der letzte Vertreter der altrömischen Liturgie, I, Parigi 1911; II (testo), ivi 1915.

Vocabolario
rivo
rivo s. m. [lat. rīvus; v. rio2 e rigagnolo], letter. – 1. Piccolo corso d’acqua, ruscello: lucidi, freschi r. e snelli (Petrarca); Tu sol mi ascolti, o solitario rivo, Ove ogni notte Amor seco mi mena (Foscolo). 2. Più genericam., riferito...
de
de 〈dé〉 prep. [lat. de]. – Forma che assume la prep. di quando è seguita dall’articolo, sia che si fonda con questo (del, dello, della, ecc.), sia che si scriva divisa (de ’l, de lo, de la, ecc.) come talvolta nell’uso letter. (è comune,...
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