RODOLFO III re di Borgogna
A Corrado il Pacifico, figlio ed erede di Rodolfo II, succedette, nel 993, Rodolfo III, cui la storia diede il nome di "re fannullone" o, anche, di "re pio". Il suo regno è contrassegnato dalla lotta serrata, ma sterile e vana, che la monarchia dovette sostenere contro l'aristocrazia borgognona. Invano il re si appella all'amicizia per suo padre e il suo avo dei sovrani germanici: la loro autorità sulla Borgogna e la Provenza aumenta, mentre il prepotere dell'aristocrazia locale viene accrescendosi. Il tentativo del sovrano di diminuire la forza di qualche feudatario, privandolo di terre, provoca, dagli inizî del suo regno, gravi ribellioni che egli si rivela incapace di sedare con le sue sole forze. Enrico II di Germania, penetrato nel 1005 in Borgogna, s'impadronisce della città di Basilea. Per svellere l'indocilità di un feudatario, Ottone-Guglielmo di Besançon, Rodolfo III fa appello a Enrico II; nel 1016 a Strasburgo ne riconosce l'alta signoria sul suo regno, gli promette di consultarlo nei negozî più importanti e lo designa per suo successore. Ma i signori del regno obbligano Rodolfo III, al suo ritorno dalla umiliante conferenza, a dichiarare irrito e vano il patto allora concluso e a sostenere, in Italia, contro l'imperatore, il partito di Arduino d'Ivrea. Una nuova ribellione di grandi determina un altro passo umiliante del re verso l'imperatore: nel febbraio 1018 a Magonza la convenzione di due anni prima viene rinnovata. Un'altra, più vivace, protesta dei feudatarî obbliga questa volta Rodolfo a muovere guerra all'imperatore. I Borgognoni vincono il duca dell'alta Lorena e costringono Enrico II a ritirarsi. Il re non era più che uno zimbello dell'aristocrazia, uno strumento qualche volta ancora utile nelle mani della nobiltà. L'autorità sul regno era ormai divisa tra Ugo, vescovo di Losanna e figlio naturale del re, che non lasciava alcuna discendenza, il vescovo di Tarentaise, l'arcivescovo di Vienna, ai quali Rodolfo aveva fatte notevoli concessioni feudali, i conti di Provenza e la nascente casa dei Savoia; molte famiglie di secondaria importanza dominavano città e campagne. Rodolfo morì nel 1032.
Bibl.: Oltre alla bibl. citata alle voci: rodolfo i; rodolfo ii, cfr.: Pfister, Géographie du royaume de Bourgogne à l'époque de Rodolphe III, nelle Études sur le régne de Robert le Pieux, Parigi 1885; R. Poupardin, Le royaume de Provence sous les Carolingiens (855-933), ivi 1901; A. Hofmeister, Deutschland und Burgund im früheren Mittelalter, Lipsia 1914.