RODOSTO (A. T., 81 e 88-89)
Città della Turchia (Tracia orientale), sulla costa settentrionale del Mar di Marmara; i Turchi la chiamano Tekirdaǧ, "monte del Principe", con riferimento alla signoria bizantina locale. È unita a Costantinopoli con una linea marittima e provvista di un piccolo porto. La popolazione nel censimento del 1927 risultò di 14.387 ab., notevolmente inferiore a quella di 25.000, attribuitale prima della guerra mondiale; la diminuzione si spiega con l'esodo, avvenuto tra il 1922 e il 1924, dei Greci, che vi erano numerosi. Dal 1934 il suo territorio, come tutta la Tracia orientale, si va ripopolando con musulmani parlanti turco provenienti dalla Bulgaria e dalla Romania. La città è situata sulle pendici della catena omonima. È capoluogo del vilâyet omonimo (5950 kmq. di superficie e 132.122 ab. nel 1927), che è ricco di pascoli, bestiame, cereali, uve pregiate e tabacco ed è suddiviso nei cazà di Tekirdağ, Çorlu, Hayrabolu, Saray, Sarkőy, Malkara.
Storia. - È un'antica colonia greca e portò il nome di Rhaedestus e anche di Bisanthe. Dal tempo dei Romani ha seguito le sorti di Bisanzio. Nel Medioevo acquistò importanza economica come sbocco marittimo di . Adrianopoli, con la quale è congiunta da una buona strada. Dopo la conquista latina di Costantinopoli (1204) fu occupata dai Veneziani, che la tennero fino alla restaurazione dell'impero bizantino per opera di Michele Paleologo. In quel periodo di tempo furono abbattute le mura che la circondavano. Passò sotto il dominio dei Turchi verso il 1360. Fu occupata per poco tempo dagli eserciti russi nelle campagne del 1829 e del 1877-78 contro la Turchia; dai Bulgari durante la guerra balcanica del 1912; dai Greci dal 1920 al 1922. Alla Turchia fu restituita col trattato di Losanna. La sua importanza come sbocco marittimo del distretto di Adrianopoli è diminuita da quando Alexandroúpolis è diventata termine della ferrovia della Marizza.