BALLEN, Roger
Fotografo statunitense, nato a New York nel 1950. Attivo dalla metà dagli anni Ottanta, nella scena contemporanea è considerato tra gli autori più sperimentali, con immagini stranianti sospese tra realtà e finzione.
Ha esposto in numerosi festival e gallerie e ha ricevuto importanti premi internazionali tra i quali: Best Solo exhibition al Sani Festival di Tessalonica (2000) e Photographer of the year ai Rencontres d’Arles (2002).
Il suo iniziale lavoro come geologo lo portò, giovanissimo, a lavorare in Sud Africa, dove intraprese la carriera fotografica dedicandosi, in un rigoroso bianco e nero, all’esplorazione della miseria delle città di quell’area (Dorps, 1986). Rivolgendo prima il suo obiettivo verso il paesaggio, successivamente verso gli abitanti, attraverso il suo lavoro si è proposto di cogliere l’essenza simbolica dei luoghi da lui visitati. La sua produzione successiva si è caratterizzata per un più specifico interesse psicologico, indagando l’alienazione mentale e i disagi di una società, come quella americana, segnata dal cambiamento (Platteland, 1994). Tra la fine degli anni Novanta e l’inizio degli anni Duemila, il suo taglio fotografico è virato bruscamente: l’iniziale impostazione documentaria ha lasciato il posto a uno sguardo via via più visionario. La figura umana, come in uno psicodramma, agisce in un contesto oscuro e sconcertante, le immagini si fanno ancora più inquietanti e suggestive (Outland, 2001; Shadow chamber, 2005). Nelle sue serie più recenti, Boarding house (2009) e Asylum of the birds (2014), la linea di confine tra fantasia e realtà, e tra fotografia e altri media, diventa sempre più incerta: lo scatto ingloba disegni, pittura, collage e tecniche scultoree. I corpi umani – se non del tutto assenti – appaiono come corredi di scenari ambigui. Le sue opere sono conservate in diversi musei, tra i quali: Centre Georges Pompidou, Parigi; George Eastman House, Rochester; Maison européene de la photographie, Parigi; Museum of modern art, New York; Rijksmuseum, Amsterdam; Tate Britain, Londra.