GUILLEMIN, Roger
Endocrinologo, nato a Digione l'11 gennaio 1924. Conseguito il dottorato in medicina a Lione e il Ph. D. in medicina e chirurgia sperimentale presso l'università di Montréal, è stato successivamente professore di fisiologia nel Baylor University College di Houston (1953-60), direttore del dipartimento di endocrinologia sperimentale del Collège de France (1960-63) e poi nuovamente a Houston da dove nel 1970, col suo gruppo, si è trasferito nell'Istituto Salk di La Jolla in California. Per le sue ricerche sulla regolazione ipotalamica delle secrezioni dell'ipofisi anteriore, che hanno fornito anche un notevole contributo pratico al trattamento di alcune disendocrinie e al controllo della fertilità, nel 1977 è stato insignito del premio Nobel per la fisiologia o la medicina, che, assieme ad A. V. Schally, ha diviso con R. Yalow Sussmann.
Le ricerche di G. e del suo gruppo rappresentano lo sviluppo, attuato con disponibilità di non comuni risorse tecniche e finanziarie, di quelle con cui G. W. Harris (1913-71) aveva dimostrato che le secrezioni dell'adenoipofisi sono regolate da sostanze, configurate poi come fattori liberatori (releasing factor, abbr. RF) degli ormoni tireotropo (TRF), luteinizzante (LRF) e follicolo stimolante (FRF), che raggiungono la ghiandola tramite i vasi portali ipofisari (G. W. Harris, Neural control of the pituitary gland, Oxford 1955). G. ha usato come materiale da esperimento l'ipotalamo ovino, e le sue ricerche che, come verrà detto altrove, si sono intrecciate con quelle contemporanee di Schally (A. V. Shally, v. in questa App.), si sono snodate attraverso le seguenti tappe: allestimento di estratti acquosi di ipotalamo, conferma della presenza - in quantità infinitesimale - degli RF e precisazione delle modalità del controllo del TRF sulla secrezione dell'ormone tireotropo; estrazione e purificazione dei RF e ottenimento di un solo milligrammo di sostanza pura da ben 7 di tessuto ipotalamico, proveniente da circa 5 milioni di pecore; identificazione della natura peptidica del TRF e del LRF, degli amminoacidi e del loro numero (tre per il TRF, dieci per il LRF) che li compongono; in mancanza di analizzatori sufficientemente sensibili, individuazione dell'ordinamento degli amminoacidi nelle relative catene mediante la sintesi di composti con azione qualitativamente e quantitativamente identica, realizzata combinando i rispettivi amminoacidi secondo tutte le sequenze possibili e operando parziali modifiche di determinate loro molecole; dimostrazione che il LRF agisce anche da RF dell'ormone follicolo stimolante; previo allestimento di un dispositivo di spettrometria di massa ad alta risoluzione, conferma dell'identità strutturale del TRF naturale con quello sintetico. Studi ulteriori di G. hanno avuto per oggetto la somatostatina, o fattore inibitore dell'ormone della crescita, e un gruppo di polipeptidi (endorfine) presenti nella catena della β-lipotropina, che G. isolò da una miscela di tessuto ipotalamico e ipofisario suino: la β-endorfina era già nota per essere stata isolata da Choh Hao Li nell'ipofisi di cammello; delle altre due, l'α-endorfina in prove di laboratorio avrebbe rivelato effetti analgesici e tranquillanti, la γ-endorfina, invece, sarebbe apparsa suscettibile d'indurre un comportamento violento. Con altre ricerche, infine, avrebbe individuato un comune precursore della β-endorfina e dell'ACTH in una proteina ipofisaria.
Tra le sue opere: Hypotalamic control of the secretions of adenohypophysial hormones, in Advances in Metabolic Disorders, 5 (1971), pp.1-51; (in coll.) Gli ormoni dell'ipotalamo, in Le Scienze, 54 (1973), pp. 26-35.