VAILLAND, Roger
Scrittore francese, nato ad Acy-en-Multien (Oise) il 16 ottobre 1907 e morto il 12 maggio 1965 a Meillonas (Ain). Co-fondatore con R. Daumal della rivista Le grand jeu, d'ispirazione surrealista (1927), dopo l'armistizio del 1940 V. partecipa alla Resistenza, evocata in maniera originale nel suo primo romanzo, Drôle de jeu (1943; trad. it. Uno strano gioco, Milano 1949). I romanzi che seguono saranno o molto impegnati, come quelli composti nel quinquennio 1950-55 - 325.000 francs (trad. it., Torino 1950; Milano 1966), Bon pied, bon oeil, Un jeune homme seul, Beau masque (trad. it. Pierrette, Roma 1956) - all'insegna dell'ideologia marxista, o assolutamente disimpegnati, come Les mauvais coups (1948; trad. it. Colpi pericolosi, Torino 1960), che è il suo capolavoro. Meno felice nelle ultime opere, V. ottiene però un grosso successo di pubblico con La loi, Prix Goncourt 1957 (trad. it., Firenze 1958), La fête (1960) e La truite (1964). Molto sfortunato al teatro (Monsieur Jean, 1959), V. è un teorico del libertinaggio (Esquisse pour un portrait du vrai libertin, 1946) e acuto saggista. Le opere autobiogiafiche sono state pubblicate postume (Écrits intimes, 1969, e Quelques réflexions sur la singularité d'être franåais).
Bibl.: Fr. Bott, Les saisons de R. Vailland, Parigi 1969; R. Vailland, publié sous la direction de M. Chaleil, in Entretiens, n. 29, 1970; J. Recanati, Esquisse pour la psychanalise d'un libertin, Parigi 1971; M. Picard, Libertinage et tragique dans l'oeuvre de R. Vailland, ivi 1972.