SPERRY, Roger Wolcott
Psicobiologo statunitense, nato a Hartford (Connecticut) il 20 agosto 1913, morto a Pasadena (California) il 17 aprile 1994. Acquisito (1937) nel College Oberlin in Ohio il M.A. degree in psicologia, s'iscrisse alla facoltà di Zoologia dell'università di Chicago, dove svolse una significativa attività sperimentale in stretto rapporto con il biologo di origine austriaca P.A. Weiss. Nel 1941 ottenne il Ph.D. in zoologia e nello stesso anno, con la qualifica di research fellow, fu accolto nella Harvard University quale collaboratore del neuropsicologo K. Lashley, che seguì l'anno successivo nei laboratori Yerkes per la biologia dei primati, in Orange Park (Florida). Nel 1946 entrò nell'università di Chicago come assistant professor; nel 1954 fu infine nominato Hixon professor di psicologia nella divisione di Biologia del California Institute of Technology (Caltech) a Pasadena, sua sede definitiva in cui concluse la carriera accademica nel 1964 con la nomina a professore emerito. Per i risultati raggiunti con la sua metodica attività di ricercatore fu insignito di numerosi riconoscimenti, i più prestigiosi dei quali sono stati lo Albert Lasker Basic Medical Research Award (1979) e, soprattutto, il premio Nobel per la fisiologia o la medicina, che gli fu conferito nel 1981 assieme a D.H. Hubel e T.N. Wiesel, "per aver rivelato i segreti di ambedue gli emisferi cerebrali, dimostrando il loro elevato grado di specializzazione e le funzioni dell'emisfero cerebrale destro".
Sin dagli inizi della sua attività di studioso e di sperimentatore, S. ha dimostrato una notevole autonomia nei confronti di alcune tesi allora dominanti nel mondo scientifico, pur ampiamente condivise e sostenute dai responsabili degli istituti presso i quali svolgeva la sua attività; per altro verso, ha sempre manifestato la lodevole tendenza ad associare all'attività sperimentale, in condizioni di netta parità, giovani allievi, inserendoli in un fruttuoso programma di ricerca. In un periodo in cui regnava uno scarso interesse per le funzioni del corpo calloso e nel quale la carenza di informazioni d'ordine funzionale e semeiologico aveva aperto il varco alla callosotomia per il trattamento di forme epilettiche particolarmente gravi e refrattarie ai farmaci allora a disposizione, S., in cooperazione col suo giovane allievo R.E. Myers, allora semplice graduate student, affrontò sul piano sperimentale l'ipotesi della partecipazione del corpo calloso alla trasmissione interemisferica delle informazioni sensoriali. Con una prima serie di esperimenti (v. nervoso, sistema: Trasferimento interemisferico delle informazioni sensoriali, App. IV, ii, p. 578), S. e Myers dimostrarono che per annullare la capacità di un emisfero cerebrale di partecipare all'insorgenza di un riflesso visivo monoculare condizionato non era sufficiente escludere mediante bendaggio l'occhio omolaterale dalla preparazione al condizionamento, e nemmeno isolarlo con la chiasmotomia dall'afflusso degli stimoli retinici provenienti dall'altro occhio, ma era necessario procedere proprio alla callosotomia. Un simile risultato non poteva non destare una profonda eco nel gruppo degli specialisti già da vari anni interessati alla chiasmotomia terapeutica, e qualcuno di questi, fra i quali M.S. Gazzaniga e J. Bogen, prese contatto con S. per discuterne e inquadrarne meglio i vari aspetti clinico-terapeutici. Ne conseguì l'istituzione di un nuovo gruppo di giovani ricercatori, già ampiamente informati sull'intervento sull'uomo, i quali, in collaborazione con S., ne approfondirono gli aspetti neuropsicologici e neurofisiologici, con risultati che si rivelarono nettamente incoraggianti: l'emisfero destro non fu più considerato muto e sordo, ma capace di cogliere messaggi vocali e scritti, di svolgere attività cognitiva e specifiche funzioni visuo-spaziali, e di avere un ruolo nelle attività musicali.
Opere principali: Interocular transfer of a visual form discrimination habit in cats after section of the optic chiasma and corpus callosum, in collaborazione con R.E. Myers, in Anatomical Record (1953); Problems outstanding in the evolution of brain function (1964); The great cerebral commissure, in Scientific American (1964); Observation on visual perception after disconnexion of the cerebral hemispheres in man, in collaborazione con M.S. Gazzaniga e J.E. Bogen, in Brain (1967); Dispraxia following division of the cerebral commissures, in collaborazione con M.S. Gazzaniga e altri, in Arch. Neurol. (1967); Hemisphere deconnection and unity in conscious awareness, in American Journal of Psychology (1968); Science and moral priority: merging mind, brain and human values (1983).
Bibl.: J.J. Myers, in Caltech Biology Annual Report, 231 (1981); M.S. Gazzaniga, Nobel prize for physiology or medecine, in Science, 214 (1981), p. 517; Brain circuits and functions of the mind: essays in honor of Roger W. Sperry, a cura di C. Trevarthen, Cambridge 1990; E. Erdmann, D. Stover, Beyond a world divided: human values in the brain-mind science of Roger Sperry, Boston 1991.