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Barthes, Roland

Dizionario di filosofia (2009)
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Barthes, Roland


Critico letterario e semiologo francese (Cherbourg 1915 - Parigi 1980). Collaboratore delle più importanti riviste culturali francesi, dal 1962 insegnò all’École pratique des hautes études e dal 1976 al Collège de France. Si impose all’attenzione fin dal suo primo libro: Le degre zero de l’ecriture (1953; trad. it. Il grado zero della scrittura), in cui, distinguendo «scrittura», «lingua» e «stile», studiava l’incidenza del «parlato» nella narrativa contemporanea. Con Michelet par lui-meme (1954) e specialmente con Sur Racine (1963) e con gli Essais critiques (1964; trad. it. Saggi critici), tra consensi, dissensi e vivaci polemiche (Critique et verite, 1966; trad. it. Critica e verita), B. divenne uno degli esponenti più in vista della cosiddetta «nouvelle critique». Per B. la critica letteraria tende a diventare una scienza della letteratura che sempre più si avvale di altre scienze e particolarmente della linguistica strutturale, della psicanalisi, della sociologia e dell’etnologia; e giacché il suo oggetto si caratterizza per la capacità di piegare il linguaggio a un’inesauribile produttività semantica, il discorso del critico deve rinunciare, in via di principio, alla pretesa di definire una volta per tutte il senso del testo e tentare, invece, di ricostruirne i percorsi, di suggerirne le potenzialità, di adombrarne gli sviluppi possibili. Dopo varie tappe, segnate da opere talvolta discutibili ma sempre interessanti (Sade Fourier Loyola, 1971, dove l’influenza della psicanalisi da Freud a Lacan è più accentuata; Le plaisir du texte 1973, trad. it. Il piacere del testo; Fragments d’un discours amoureux, 1977, trad. it. Frammenti di un discorso amoroso), B. sembrò quindi approdare alla convinzione che la distinzione fra opera letteraria e critica alla fine può essere abolita ed emerse sempre meglio in lui una particolare vocazione di saggista-scrittore. Nodo centrale dei suoi saggi critico-letterari e sociologici è la riflessione sui «segni» e la formulazione di una semiologia che nel linguaggio trova il suo punto di riferimento obbligato, non solo in quanto la cultura si presenta come un sistema di rapporti descrivibili linguisticamente, ma anche e soprattutto in quanto tale sistema sembrerebbe organizzarsi secondo un modello linguistico. Avviata con Mythologies (1957; trad. it. Miti d’oggi), raccolta di indagini su alcuni miti della vita quotidiana francese, tale linea di ricerca trovò forse in Systeme de la mode (1967; trad. it. Sistema della moda) la più raffinata applicazione dei risultati teorici raggiunti in Elements de semiologie (1965; trad. it. Elementi di semiologia) e in L’empire des signes (1970; trad. it. L’impero dei segni).

Vedi anche
strutturalismo Teoria e metodologia affermatesi in varie scienze dal primo Novecento, fondate sul presupposto che ogni oggetto di studio costituisce una struttura, costituisce cioè un insieme organico e globale i cui elementi non hanno valore funzionale autonomo ma lo assumono nelle relazioni oppositive e distintive ... semiotica Scienza generale dei segni, della loro produzione, trasmissione e interpretazione, o dei modi in cui si comunica e si significa qualcosa, o si produce un oggetto comunque simbolico. 1. Scienze della comunicazione 1.1 semiotica antica e premoderna. Il termine semiotica (o semiologia), è stato proposto ... Carlo Òssola Òssola, Carlo. - Critico letterario italiano (n. Torino 1946); professore di Letteratura italiana nelle università di Ginevra (1976-82), Padova (1982-88) e Torino (1988-1999). Dal 2000 è professore al Collège de France di Parigi, cattedra di Letterature moderne dell’Europa neolatina. Condirettore delle ... Italo Calvino Scrittore (Santiago de Las Vegas, Cuba, 1923 - Siena 1985). Narratore tra i più significativi del Novecento italiano, nella costellazione letteraria disegnata dalle sue numerose opere si ibridano compiutamente vocazioni e temi diversi, dall'impronta neorealistica degli scritti iniziali a quella allegorico-fiabesca ...
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  • ÉCOLE PRATIQUE DES HAUTES ÉTUDES
  • LINGUISTICA STRUTTURALE
  • COLLÈGE DE FRANCE
  • PSICANALISI
  • SEMIOLOGIA
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    Enciclopedia on line
    Saggista e semiologo (Cherbourg 1915 - Parigi 1980). Figura fondamentale nel panorama culturale francese del dopoguerra, le sue teorie sul linguaggio e la significazione non solo sono state un costante punto di riferimento per la semiologia ma hanno rappresentato un importante contributo all'affermarsi ...
  • BARTHES, Roland
    Enciclopedia del Cinema (2003)
    Barthes, Roland Daniele Dottorini Filosofo e semiologo francese, nato a Cherbourg (Manche) il 12 novembre 1915 e morto a Parigi il 26 marzo 1980. Figura fondamentale nel panorama culturale francese del dopoguerra, B. si occupò costantemente di cinema, pur non essendoci un'opera, tra quelle pubblicate ...
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    Enciclopedia Italiana - IV Appendice (1978)
    Critico letterario, nato a Cherbourg il 12 novembre 1915. Collaboratore delle più importanti riviste culturali francesi, ha insegnato, a partire dal 1960, all'École pratique des hautes études; il 14 marzo 1976 è stato chiamato a occupare la cattedra di semiologia della letteratura al Collège de France. L'incontro ...
Vocabolario
rolàndico
rolandico rolàndico agg. (pl. m. -ci). – In anatomia e medicina, relativo alla scissura di Rolando (v. scissura): zona r., le circonvoluzioni cerebrali frontale ascendente e parietale ascendente tra le quali è interposta la scissura di...
ramen
ramen s. m. inv. Pietanza giapponese in cui tagliatelle di farina di grano vengono immerse in un brodo di carne (generalmente pollo) o di pesce cotto a lungo con cipolla, aglio, zenzero, un tipo particolare di alga e l’aggiunta di salsa...
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