BARTHES, Roland
Critico letterario, nato a Cherbourg il 12 novembre 1915. Collaboratore delle più importanti riviste culturali francesi, ha insegnato, a partire dal 1960, all'École pratique des hautes études; il 14 marzo 1976 è stato chiamato a occupare la cattedra di semiologia della letteratura al Collège de France.
L'incontro tra strutturalismo linguistico, psicoanalisi e marxismo, che definisce l'ambito teorico della "nouvelle critique" francese, trova nell'opera di B. un momento di sintesi particolarmente lucido. Se il linguaggio rappresenta il punto di riferimento obbligato per qualunque analisi che abbia come oggetto un prodotto culturale - non solo in quanto la cultura si presenta come un sistema di rapporti descrivibili linguisticamente ma anche e soprattutto in quanto tale sistema sembrerebbe organizzarsi secondo un modello linguistico - il "critico" deve cogliere ed esplicitare le diverse forme di una tale condizione linguistica della cultura e coordinarle con le strutture oggettive (storico-sociali) che la modalizzano e con quelle soggettive che ne stimolano la manifestazione. Questo lavoro di esplicitazione assume connotati affatto peculiari nel campo della critica letteraria, il cui oggetto si caratterizza, secondo B., per la capacità di piegare il linguaggio a un'inesauribile produttività semantica, per cui il discorso del critico dovrà rinunciare, in via di principio, alla pretesa di definire una volta per tutte il senso del testo e dovrà tentare, invece, di ricostruirne i percorsi, di suggerirne le potenzialità, di adombrarne gli sviluppi possibili.
Opere principali: Le degré zéro de l'écriture (1953; trad. it. Roma 1960); Michelet par lui même (1954); Mythologies (1957; trad. it. Miti d'oggi, Roma 1962); Sur Racine (1963); Essais critiques (1964; trad. it., Torino 1966); Eléments de sémiologie (1965; trad. it., ivi 1966); Critique et vérité (1966; trad. it., ivi 1969); Système de la mode (1967; trad. it., ivi 1970); S/z (1970; trad. it., ivi 1973); Sade, Fourier, Loyola (1971); Le plaisir du texte (1973; trad. it., Torino 1975).